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Jesi Il dj Lorenzo Bellagamba tra i 40 migliori d’Italia

Con umiltà e passione lo jesino vola in finale a San Marino, mantenendo i piedi per terra ma con la determinazione di ambire a un prestigioso traguardo al Tour Music Fest

Jesi – Il dj Lorenzo Bellagamba vola in finale al Tour Music Fest ed è tra i migliori 40 d’Italia.

Restare con i piedi a terra è una priorità per il dj jesino ma non nasconde la sua soddisfazione per questo traguardo raggiunto e l’emozione per la prossima tappa.

È la prima volta che partecipi al Tmf Tour Music Fest? Cosa ti spinge a farlo? 

«E’ il secondo anno che partecipo, mi spinge la musica che è espressione, è come se ogni volta avessi qualcosa da dire a qualcuno e cosa c’è meglio di una gara o di una serata». 

Quanti partecipanti eravate?

«Una trentina per ogni provincia, circa 30 province d’Italia sparse da nord a sud».

Qual è il tuo risultato? 

«Sono in finale ma non ho ancora la scheda di valutazione che dovrebbe arrivare la settimana prossima».

Quando si è svolto il contest?

«La mia performance a Bologna il 17 ottobre scorsi ma il Tour è iniziato a maggio».

Hai dato il massimo, soddisfatto della tua performance?

«Non molto, sinceramente potevo far meglio, potevo fare un’esibizione perfetta (ci sono stati dei problemi tecnici di cui mi sono assunto la piena responsabilità) anche se lì, per 5 minuti, vai in un altro mondo».

Cosa ti aspetti e cosa vorresti ora che sei in finale?

«Vincere, e darò tutto!».

Quando si svolgerà e dove? 

«Si svolgerà il 26 novembre a San Marino presso la Sala Little Tony. Orario da definire ma l’ingresso è libero». 

Sei rientrato tra i 40 dj migliori d’italia…come ti senti? 

«L’umiltà come prima cosa, ero Lory resto Lory con tutti e per tutti».

A chi dedichi questo traguardo raggiunto? 

«Anche se da incompetenti nel mestiere, non hanno mai creduto in quello che faccio, ai miei genitori, niente e nulla sarebbe stato possibile senza il loro supporto, babbo magari da lassù…chi può dirlo?».

Ma come e quando nasce questa passione? 

«La passione per la musica è come una storia d’amore, non si descrive, si vive! La mia è nata all’età di 14 anni ma a casa nessuno amava la musica, quindi non si spiega».

Hai qualche gesto particolare o scaramantico che usi fare prima di esibirti?

«Spesso chiudo gli occhi e immagino di portare un trofeo nella mia città ma per caricarmi uso i cori da stadio o della mia bella Curva Nord o della Sud bianconera».

«Ringrazio mia madre che non mi uccide mai quando mi prende il nervoso perchè il groove non gira bene (ho il mio piccolo studio a casa sua), la mia meravigliosa donna che è sempre con me e tutti quelli che ogni volta mi seguono e credono nelle mie mani che un giorno potranno vincere».

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