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Jesi Il Festival Pergolesi Spontini che non si ferma

Il lutto per l’alluvione con le conseguenti doverose variazioni al programma concentrando in un giorno anche tre eventi

di Giovanni Filosa

Jesi, 20 settembre 2022 – “Fotografare” e presenziare a tutte le fasi del Festival Pergolesi Spontini in svolgimento a Jesi è difficile (per me lo è stato). Per quanto ami… l’argomento, ci sono cose che si sovrappongono o che impediscono la partecipazione.

Per fortuna quella del pubblico no, di me si può anche fare a meno. Aggiungici che gli eventi (da una parte fortunatamente) sono tanti e i responsabili spesso non facilmente raggiungibili. Dopo il lutto che oggi ci coinvolge, causato dall’alluvione e dai suoi morti, dispersi o rimasti senza più nulla, il Festival ha dovuto subire delle variazioni ma fortunatamente si è riusciti a realizzare quasi tutto concentrando, io non l’ho potuto fare altri sì, in un solo giorno anche tre eventi da mane a sera.

Eravamo rimasti a metà, nella nostra corsa più o meno pazza intorno a questo Festival che ha mostrato idee da riprendere per la prossima edizione con aggiunta di qualche modifica e integrazione, almeno spero, solo così si può arrivare alla completa meta finale.

Mi è piaciuto lo Stabat Mater nelle due versioni scritte da Pergolesi e da Caldara (attenzione, non è Mogol – Battisti o Lennon – McCartney) in successione due emozioni diverse, due interpretazioni della stessa “vicenda” di dolore per redimere il mondo, se volete. Tanti applausi emozionati e coinvolgenti, rivolti al soprano Roberta Mameli, all’alto (in tutti i sensi…) Marta Fumagalli, al tenore Raffaele Giordani, al basso Matteo Bellotto, al direttore Giulio Prandi e al Coro dell’Orchestra Ghislieri.

Poi un evento, “Marchenbilder: Robert Schumann e Federico II”, in collaborazione (stretta) con la Fondazione Federico II di Hohenstaufen, il Museo Stupor Mundi e Rnb4culture, che ha accoppiato la bellezza e la straordinarietà dei brani scelti, collocati nelle sale del Museo Virtuale dedicato a Federico II, con l’eccezionalità dell’esecuzione della pianista Marta Tacconi e della viola Malgorzata Maria Bartman (la prima jesina purosangue, la seconda jesina per …matrimonio).

Si è riusciti a recuperare “Wine Concert II”, che avrebbe dovuto svolgersi presso la Cantina Sartarelli di Poggio San Marcello ma che è stato inserito nel meraviglioso contesto della chiesa di San Nicolò. Ho ascoltato un ottimo pianista giapponese, il giovane Keigo Mukawa, e il trio Nacedo, con Lidia Sierra al violino, Inés Moreno alla viola e Clara Munoz al violoncello, divagando fra Mozart, Ravel e Brahms.

Quello che non ho potuto materialmente (e non solo…) seguire, mi ha dato l’idea, come ho avuto modo di dire, di evidenziare l’opera di Residart, la prima rete di residenze d’artisti nata nelle Marche, sorta per dare vita a un partenariato che coinvolge anche l’Orlando European Summer Course for Chamber Music – con sede a Kerkrade, nella provincia del Limburgo (Paesi Bassi).

«I tre enti hanno sottoscritto un accordo per realizzare produzioni musicali di alto livello, masterclass e corsi di specializzazione di Musica da Camera. L’obiettivo è quello di migliorare l’attenzione e la qualità della pratica musicale da camera europea, interessando e ispirando anche le future generazioni di musicisti e il pubblico”.

E il Festival continua…

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