Attualità
Jesi Il flashmob di Amnesty contro il regime iraniano
Domani primo anniversario della brutale aggressione a Mahsa Jina Amini e dell’inizio delle proteste in Iran
15 Settembre 2023
Jesi – Per ricordare il primo anniversario della brutale aggressione a Mahsa Jina Amini e dell’inizio delle proteste in Iran, che cadrà domani 16 settembre, il Gruppo Antenna Jesi di Amnesty International ha dato vita sabato scorso a una manifestazione in Piazza della Repubblica, registrando una grande partecipazione.
Intende quindi ringraziare Anahita Dowlatabadi, voce emozionata ed emozionante delle storie delle vittime e le altre persone italo-iraniane presenti, le giovani attrici del TeatrOtello, che hanno rappresentato plasticamente l’oppressione esercitata da un regime dispotico e vessatorio, e Pooriya (Peris) membro di Isl, ideatore del progetto.
«Il grazie si estende ad Ànemos, Anpi, Arci, Bottega del Commercio Equo e Solidale, Casa delle Culture, Casa delle Donne, Consulta per le Donne e le Pari Opportunità, Rete Femminista Marche Molto + di 194 e Udi, che hanno partecipato attivamente al flashmob. E anche all’Amministrazione comunale, sempre sensibile e coinvolta nelle nostre proposte».
«Tutti insieme abbiamo affidato alle immagini, alle parole e ai gesti il nostro messaggio di solidarietà verso le donne iraniane che sfidano i divieti del governo, mostrandosi in pubblico senza il velo e rischiando minacce, insulti e violenze, verso chi fa lo sciopero della fame contro una carcerazione arbitraria e chi rischia una condanna a morte, verso le ragazze intossicate dal gas per minare il loro diritto allo studio, verso chi grida “donna, vita, libertà” da un terrazzo all’altro o scrive slogan sui muri, verso chi chiede di ricordare i propri cari caduti, ma viene ostacolato da un regime che non ha pietà nemmeno per le tombe dei morti».
«Chiediamo con forza alla comunità internazionale di schierarsi con le donne e con i prigionieri di coscienza iraniani, non limitandosi a dichiarazioni pubbliche ma perseguendo percorsi legali per ritenere responsabili i funzionari iraniani di violazioni dei diritti umani diffuse e sistematiche. Chiediamo, inoltre, che chi fugge dalle persecuzioni in Iran possa avere accesso a procedure di asilo eque ed efficaci e invitiamo a firmare i nostri appelli a favore dei diritti della popolazione iraniana sul sito Amnesty.it».
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