Cronaca
JESI IL GESTORE ‘CACCIA’ LA JESINA PALLANUOTO DALLA PISCINA, IL COMUNE NON MEDIA
23 Gennaio 2018
JESI, 23 gennaio 2018 – Aria di crisi alla piscina comunale di via del Molino dove i rapporti a tre tra la società Pallanuoto Jesina, il gestore ‘Nuova Sportiva srl’ dell’impianto e l’amministrazione comunale nella figura dell’assessore allo sport Ugo Coltorti, sembrano essersi incrinati.
Dal club del presidente Gianluigi Traini riceviamo ed integralmente pubblichiamo: “Tutto ha inizio 2 anni fa, quando abbiamo subito, durante un allenamento serale, un’intossicazione dovuta al mal funzionamento dell’impianto di clorazione.
Alcuni ragazzi sono stati male con fastidio alle vie aeree, nausea e vomito. Da allora la situazione si è ripetuta 3-4 volte l’anno, nonostante abbia chiesto più volte ai responsabili della gestione di controllare e di avvisarci tempestivamente nel caso di anomalie all’impianto; cosa che è avvenuta solo una volta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata domenica 10 dicembre, prima di una partita under 13, quando abbiamo trovato l’acqua della piscina in pessime condizioni, e senza la presenza di cloro (misurato da me a fine partita con la strumentazione in dotazione all’impianto).
Quindi per risolvere il problema, tutelare i miei tesserati e tutelare me stesso in quanto responsabile dei miei tesserati, ho deciso di scrivere al comune.
Apriti cielo…è arrivata subito la risposta di “Nuova Sportiva srl” che gestisce gli impianti nuotatori di Fabriano, Moie,Falconara e Jesi, nella quale veniamo minacciati di rescissione del contratto.
Veniamo convocati per giovedì 14 dicembre dall’Assessore allo sport Ugo Coltorti, e per stemperare un po’ i toni, invio una seconda mail. In breve, dopo 90’ di riunione, di cui ancora attendo la relazione della dott.ssa Toti, ci siamo sentiti dire le seguenti frasi dal gestore Mirko Santoni: “se siete stati male dovevate andare al pronto soccorso”, “vi lamentate solo voi” , “l’Asur fa i controlli e tutto va bene”.
Le dichiarazioni dell’ Assessore allo sport invece ci hanno lasciato ancora di più increduli: “con l’acqua così torbida non dovevi farli giocare”, dimenticandosi che la piscina con l’acqua così torbida era stata aperta al pubblico fino alle 13, “capita anche 3-4 volte l’anno che le docce degli spogliatoi dei campi da calcio siano fredde”, ignorando completamente che il cloro a differenza dell’acqua fredda è tossico, e l’ultima, la più vergognosa “io in questa lettera ci leggo un secondo fine” non sapendoci dire quale.
Abbiamo avuto successivamente un incontro con il Sindaco che ci ha assicurato di parlare con il gestore e risolvere la questione, cosa che probabilmente non è avvenuta, in quanto il 2 gennaio, i gestori, ci hanno intimato, telefonicamente, di non entrare in piscina.
Legalmente potevamo entrare e l’abbiamo fatto.
Il 16 gennaio ci siamo visti recapitare una raccomandata AR che ci chiedeva di modificare il contratto aumentando il nolo corsie di quasi 600 € al mese, usando come scusante il venir meno dei presupposti iniziali. Quali presupposti? Dispiace perché noi a quelle cifre non potremo più fare attività e di conseguenza dovremo chiudere, dispiace vedere una società che gestisce (monopolizza?) gli impianti della Vallesina prendersela in questa maniera con chi fa attività sociale per circa 90 atleti, oltre che sportiva, dispiace che chi è predisposto a difendere lo sport cittadino permetta certe cose.
Dispiace, ma l’alternativa sarebbe abbassare la testa e non poter onorare l’impegno.
Noi la testa non l’abbiamo mai abbassata, e gli impegni li abbiamo sempre onorati.