Cronaca
JESI Il liutaio Giuseppe Quagliano: «Con questa città incontro casuale e fortunato»
2 Ottobre 2021
Ospite in Consiglio comunale, l’artigiano ha raccontato la sua formazione e il legame con Jesi che non si è mai interrotto
JESI, 2 ottobre 2021 – Giuseppe Quagliano, artigiano di nicchia e liutaio per destino e per passione, è stato ospite in Consiglio comunale.
Lucano, di Potenza, università a Firenze: passando ogni giorno davanti alla bottega di un liutaio, si è innamorato di quel lavoro. Quagliano ha la bottega in via Mura Occidentali, all’incrocio con via Mondello.
«Sono arrivato a Jesi per fare il servizio civile», ha raccontato. Dopo un anno di specializzazione in Inghilterra ha aperto, trenta anni fa la bottega jesina. Un mestiere di nicchia: la produzione artigianale, contrariamente a quella industriale, permette al prodotto di modellarsi e di adattarsi mentre viene creato.
Emozionato, ha raccontato il suo lavoro.
«L’incontro con Jesi è stato casuale. Una volta fare servizio civile era difficile e sono stato assegnato in questo Comune che dava la possibilità di fare il servizio alternativo a quello militare. La Ludoteca di Jesi all’epoca era la terza in Italia: al termine del servizio civile il Comune mi invitò a restare e fare corsi di formazione sul gioco infantile. Avevo 23 anni e volevo fare il liutaio».
Non è stato semplice all’inizio inserirsi nel mondo del lavoro.
«Non credo nella fortuna ma sono stato fortunato. A Jesi, all’epoca, arrivavano musicisti importanti per completare l’orchestra e così sono entrato in contatto con persone che altrimenti non avrei potuto conoscere se il teatro non avesse avuto un attività fiorente».
Costruisce strumenti ad arco partendo dalla materia prima che sceglie lui stesso spostandosi in giro per l’Italia e il Europa. Tra le iniziative organizzate in città vi è un concorso musicale per bambini e ragazzi nell’ambito di una manifestazione nazionale. Nella sua bottega accoglie giovani studenti e stidentesse delle scuole musicali trasmettendo loro la passione per questo lavoro.
Eleonora Dottori
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