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Cronaca

JESI Il Tdm: «I cittadini si sentano sicuri quando entrano in ospedale»

Ospedale Carlo urbani

Pasquale Liguori: «Per i reparti Covid ancora presenti vi è un percorso dedicato e protetto, ascensore compreso»

JESI, 6 maggio 2020 – Il Tribunale del Malato, dopo l’intervento di ieri sulla questione di liberare quanto prima il “Carlo Urbani” dai pazienti Covid per far sì che si riprendano al più presto le attività ambulatoriali e chirurgiche, ha approfondito stamane l’argomento con dei chiarimenti richiesti alla direzione ospedaliera di Jesi.

«Ci è stato confermato dalla stessa direzione  – spiega il responsabile del Tdm di Jesi, Pasquale Liguori – che già da qualche giorno le attività chirurgiche sono iniziate, quelle oncologiche in primis, ma anche quelle di classe A, quelle cioè non differibili, con una preospedalizzazione che prevede sempre protocolli operativi per l’accertamento dello stato di salute del paziente dal punto di vista Covid: contatti eventuali con pazienti contagiati, misurazione della temperatura, esecuzione di tampone e quant’altro serve per un intervento in sicurezza per paziente e operatore».

Pasquale Liguori, responsabile del TdM

«Anche per le attività ambulatoriali, al momento solo per prescrizioni con priorità urgente e breve, è previsto un triage telefonico col paziente prima della visita, al fine di accertarsi dell’assenza di febbre o sintomi Covid. Abbiamo inoltre appurato con la direzione che per i reparti Covid ancora presenti in ospedale vi è un percorso dedicato e protetto, ascensore compreso. Da parte nostra, comunque, abbiamo ribadito che quanto prima il reparto di ortopedia, data la natura degli interventi che si eseguono, deve ritornare nella sua sede originaria con tutto il suo corredo di personale infermieristico».

Alla luce, quindi, dei chiarimenti  intervenuti durante l’incontro «ci sentiamo di tranquillizzare i cittadini della Vallesina – sottolinea Liguori – nel sentirsi sicuri quando entrano in ospedale per visite o interventi, auspicando che quanto prima anche l’Asur faccia la sua parte per fornire in maniera dettagliata ogni tipo di comunicazione inerente la gestione organizzativa del nostro ospedale in questa fase delicata di passaggio alla “normalità”».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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