Cronaca
Jesi Impianto Edison, petizione per il “no” oggi in Consiglio comunale
Il consigliere di Jesiamo, Tommaso Cioncolini, chiederà chiarimenti sul progetto: l’ubicazione e le incongruenze tra criteri di localizzazione e zonizzazione
29 Ottobre 2024
Jesi – Approda in Consiglio comunale l’esame della petizione di raccolta firme per dire no all’Impianto di rifiuti pericolosi e non, proposto da Edison Nex Recology alla Provincia di Ancona, in zona Zipa. Petizione che, in occasione dell‘Inchiesta pubblica, è stata messa agli atti insieme al documento che ha raccolto tutte le osservazioni e gli interventi delle due giornate di inchiesta.
Contestualmente, il consigliere comunale del gruppo d’opposizione Jesiamo, Tommaso Cioncolini, presenterà anche un’interpellanza ad oggetto Possibile ubicazione dell’impianto, criteri di localizzazione e differenti tipologie di zonizzazione: facciamo chiarezza e definiamo i termini.
Facendo riferimento anche lui allo svolgimento dell’inchiesta pubblica, del 26 e 30 settembre infatti, il consigliere evidenzia che «tra le osservazioni trasmesse all’Autorità competente e gli interventi espressi, è da rilevare quello del consigliere comunale del Comune di Maiolati Spontini, Leonardo Guerro – il cui contenuto è stato riproposto anche dalla coordinatrice di FdI Milva Magnani -, che ha evidenziato possibili incongruità tra l’ubicazione dell’impianto e i criteri localizzativi sanciti dal Prgr».
«In base alla zonizzazione del Comune di Jesi – viene spiegato nell’interpellanza -, l’impianto di per sé ricadrebbe esattamente in un’area classificata come città consolidata e di completamento (Zona B) ma, oltre a questo, come si può esaminare anche dai dati topografici, esso risulterebbe a distanze inferiori di 500 metri anche da una zona di espansione (Zona C) e da una zona rientrate nella categoria “centro storico e/o centro di
interesse storico-culturale” (Zona A)».
«Inoltre, nello Studio di Impatto Ambientale presentato da Edison Next Recology, alla tabella 2.2, riguardante l’analisi dei fattori escludenti per gli aspetti individuati dal Prgr, il criterio della distanza dai centri abitati viene erroneamente considerato “condizionante” e non a “tutela integrale”, come invece risulta proprio da Prgr, ed addirittura “non applicabile in quanto non ricade nelle fasce di rispetto previste dal Prgr” (nonostante ci siano aree interessate nelle fasce di rispetto come evidenziato dai vari mappali precedenti)».
«Le diverse tipologie di rifiuti trattati sono notevolmente rilevanti ai fini dell’ubicazione dell’impianto, in quanto influiscono sui livelli di classificazione dei criteri localizzativi previsti dal vigente Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Il Prgr, approvato con delibera di Consiglio regionale n. 128 del 14 aprile 2015, al paragrafo 12.7 definisce i livelli di tutela territoriale e ambientale in quattro tipologie (…)».
«Nello Studio di Impatto Ambientale presentato da Edison Next Recology e tutto il
procedimento amministrativo è basato sul fatto che l’area del possibile insediamento sia collocata nella Zona Industriale (Zona D), ma come stabilito dalla zonizzazione del Comune di Jesi, l’eventuale ubicazione ricadrebbe invece in un’area distante più di 1 km da quella prevista dal progetto (Zona B1)».
«Al Sindaco e/o all’Assessore competente in materia, chiediamo se quanto riportato corrisponde al vero e dunque se, una volta riscontrato come veritiero il contenuto di questa osservazione, risulti effettivamente palese il mancato rispetto dei criteri localizzativi a tutela integrale della popolazione, così come stabiliti dal vigente Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, nonché l’effettivo errore di inquadramento tra Zona industriale e Zona classificata come di consolidamento».
«Infine, qualora fosse realmente appurato l’errore rispetto all’inquadramento dell’area, il procedimento risulterebbe interamente inficiato in quanto la procedura non sarebbe compatibile con la classificazione dell’area».
Seguirà anche l’interrogazione di Nicola Filonzi che sempre sul caso Edison chiederà chiarimenti sull’«anno di silenzio» in cui l’Amministrazione comunale pur essendo a conoscenza della fase preliminare del progetto, «già dal maggio 2023», non ne ha informato gli altri gruppi politici.
All’ordine del giorno anche la revisione del regolamento del Centro Ambiente, la nuova sede del Centro culturale islamico, e l’efficacia dei Patti di collaborazione.
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