Jesi
JESI IN MOSTRA A NAPOLI LA MADONNA DI ALT CENSURATA AD ARCEVIA
28 Aprile 2019
L’opera dell’artista della Vallesina aveva spaccato in due l’opinione pubblica
JESI, 28 aprile 2019 – L’artista Alt, originario della Vallesina, approda a Piazza Dante di Napoli. Esporrà, per l’occasione, la “Madonna con bottino”. L’opera che aveva fatto molto discutere in occasione della manifestazione ArtCevia, quando era stata bollata come “blasfema” e quindi censurata al pubblico e rimossa nell’agosto scorso per decisione dello stesso sindaco Andrea Bomprezzi.
Oggi, 28 aprile, la mostra, che gode del patrocinio morale del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, ospita diversi artisti noti, aprirà al pubblico. Le opere esposte, anche grazie alla collaborazione della Street Levels Gallery di Firenze, sono una riserva di contenuti e di immagini dal taglio ironico, satirico al contempo etico: l’istinto di “offendere” è orientato dal bisogno di affrancarsi da qualsiasi forma di fondamentalismo culturale o religioso.
Dall’ingresso, passando per lo studiolo dell’artista, la sala da pranzo, la cucina, fino alla camera da letto, sfileranno le opere di vignettisti, subvertiser e street artist: Alt, Mauro Biani, Daniele Caluri ed Emiliano Pagani, Ceffon, Giancarlo Covino, Amleto De Silva, DoubleWhy, Giorgio Franzaroli, Hogre, Illustre Feccia, Malt, Mario Natangelo, Pierz, Yele Maria.
In particolare l’opera di Alt raffigura una Madonna che tiene tra le braccia un bottino. A decorare l’immagine ci sono delle originali promesse di salvezza eterna, ottenute in cambio di soldi.
La Madonna è intesa come lo specchio della società patriarcale che, secondo l’artista, trova in questo contesto una delle sue massime espressioni. Un messaggio che alcuni visitatori ad Arcevia non hanno colto, al punto che l’opera è stata oscurata dalla mostra e bollata come blasfema. Un’opera che ha letteralmente spaccato l’opinione pubblica: da un lato chi appunto l’ha definita blasfema, dall’altro chi ha difeso il messaggio dell’artista. A sostegno di questi ultimi, l’opera è stata richiesta dall’organizzazione della mostra napoletana.
Alt, la tua discussa opera approda a Napoli. Sei soddisfatto?
«Sono contento che l’opera sia esposta insieme a quelle di artisti molto noti. Mi piacerebbe che anche nelle Marche possano essere organizzate mostre del genere, penso a Senigallia, Ancona, Jesi, Fabriano o Macerata: se le Amministrazioni si riveleranno aperte mentalmente e pronte a toccare uno dei più grandi tabù rimasti nella nostra società, ovvero la dissacrazione del pensiero religioso».
Eleonora Dottori
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