Attualità
JESI IN RICORDO DI PIAZZA FONTANA DOCUMENTARIO E PRESIDIO
12 Dicembre 2019
Deposizione di una corona di fiori all’epigrafe posta nell’atrio del Comune
JESI, 12 dicembre 2019 – Doppio appuntamento quest’anno in città per il 50° anniversario dell’uccisione del ferroviere anarchico Giuseppe Pinelli e della strage di Piazza Fontana.
Domani, venerdì 13 dicembre alle ore 17 a Palazzo Bisaccioni sarà proiettato “Piazza Fontana” documentario edito da Rai Tre.
«Ricordare gli anni dello stragismo e il sacrificio di Giuseppe Pinelli e delle tante vittime della violenza, è un bene pubblico irrinunciabile» fa sapere il coordinamento “Jesi per Pinelli”. Il coordinamento jesino aderisce inoltre all’iniziativa della Catena musicale, che culminerà il 14 dicembre prossimo con una lunga catena umana dalla piazza della strage alla questura di Milano, dove venne ucciso Pinelli. A Jesi l’appuntamento è dalle 9 alle 19, con un presidio in Piazza della Repubblica e alle 17 la deposizione di una corona di fiori sull’epigrafe, nell’atrio del Comune (foto in primo piano), in ricordo delle vittime di tutte le stragi.
«La presenza in piazza è un momento importante di visibilità per chi vuole denunciare la deriva autoritaria che in questo Paese si sta facendo strada. La strategia della tensione che da Piazza Fontana in poi, per 25 anni, insanguinò il Paese, è l’espressione di una politica che non vuole concedere spazio ai diritti sociali, alle garanzie civili, alla sicurezza sul lavoro e nelle fragilità. La strategia della tensione di ieri come l’arroganza di oggi è figlia di un fascismo e di una sete di profitto funzionale al mantenimento dei privilegi di una minoranza al potere. Consideriamo importante e irrinunciabile poter essere a Jesi sabato prossimo, dato che sarà un’occasione ulteriore per rendere visibile un pluralismo e un egualitarismo che deve farsi sentire contro autoritarismi, razzismi e fascismi di sorta».
«Se in varie piazze del Paese sono tornate a manifestare le giovani generazioni, come 50 anni fa per conquistare diritti e libertà, facciamo appello anche a loro, fuori da schemi politici e strumentalizzazioni, lungo una presa di coscienza di chi vuole farsi soggetto attivo contro chi vuole cancellare la storia, negare il passato, violentare il presente e rubare il futuro».
(e.d.)
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