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Jesi Jazzy Fest: tre giorni di musica nella cornice di Piazza Pergolesi – Video

Il direttore artistico Andrea Molinari: «Territorialità la parola d’ordine, era importante che si tornasse a fare jazz nella nostra città», primo appuntamento stasera (21.30)

Jesi – Prende il via oggi la prima edizione del Jazzy Fest, tre giornate di musica a ingresso gratuito nella Piazza dedicata al grande compositore jesino, per tre concerti con alcuni dei migliori musicisti del panorama jazz attuale.

Sotto la direzione artistica di Andrea Molinari, il festival – patrocinato dal Comune di Jesi e presentato ieri dall’assessore alla cultura Luca Brecciaroli – fa della territorialità il suo contrassegno e tende l’orecchio ai numerosi artisti della provincia e della regione affinché emergano i talenti locali e si incentivi la collaborazione con artisti di fama nazionale e internazionale.

Luca Brecciaroli, Andrea Molinari, Giacomo Uncini, Stefano Coppari

«Ci piace portare la musica nelle piazze – è intervenuto l’assessore Luca Brecciaroli – soprattutto se hanno un nome come quello del grande compositore Pergolesi. Abbiamo testato lo scorso inverno che questo luogo funziona e ha un’ottima resa acustica, speriamo che abbia il successo che merita».

«Abbiamo giocato con le parole, ha affermato in conferenza stampa Andrea Molinari: Jazzy significa animato, brioso ma anche jazzistico e ricorda Jesi. E’ un’iniziativa pensata per la nostra città, non vuole competere con i grandi festival già esistenti nel panorama nazionale ma dare spazio ai tanti artisti del territorio che lo meritano. La speranza è che sia ben accolto e che magari, nel futuro, sia di ispirazione per altri eventi musicali».

Si parte stasera alle ore 21.30, con il concerto della Big Band della Scuola Pergolesi, punto di riferimento della musica in città. Tra sassofoni, trombe, tromboni, pianoforte, chitarra, contrabbasso e batteria saranno 17 i componenti dell’orchestra diretta da Luca Pecchia che ripercorrerà un viaggio nella musica americana dalla fine degli anni Trenta fino agli anni Cinquanta.

Luca Brecciaroli, Andrea Molinari, Giacomo Uncini, Stefano Coppari

Domani, venerdì 5 luglio, sempre alle ore 21.30, sarà la volta di Concerto Floruiscent, con il duo composto dal chitarrista, compositore e docente jesino Stefano Coppari e dall’artista e filosofa Camilla Battaglia, nome simbolo della new wave del jazz italiano, per la prima assoluta dell’album inedito in uscita il prossimo autunno.

Prodotto da Marche Music Collage – il consorzio che comprende le scuole di musica Opus 1 di Jesi, Bettino Padovano di Senigallia e Arcevia Jezz Fest – il progetto artistico Componere, Floruiscent combina tra loro i diversi linguaggi della poesia – suono, parola, immagine – per farsi manifesto dello spirito di un tempo. Insieme a musiche, testi e voce infatti, confluirà nel vinile Floruiscent anche “My bright plant”, un’opera fotografica partecipativa nata dall’idea della fotografa e artista jesina Francesca Tilio.

«A maggio, nello studio di Francesca, sono fiorite nuove visioni: ci siamo ispirati alla natura e più precisamente ai libri di Stefano Mancuso per proclamare il legame imprescindibile che lega l’essere umano al mondo vegetale», ha affermato Stefano Coppari.

«Il vinile – fa sapere Francesca Tilio – uscirà in uno speciale cofanetto a tiratura limitata, che conterrà, oltre alla musica, le foto e i pensieri che le persone sceglieranno di inviarci per celebrare il loro momento fluorescente». I dettagli per la call saranno online dal prossimo 6 luglio sui profili Instagram di Marche Music College e dei tre artisti.

«Abbiamo deciso di inventare un neologismo, Floruiscent, per dare titolo a quest’opera d’arte a più voci, con l’idea di combinare la fioritura, il momento in cui gli esseri umani e non umani trovano il massimo splendore, alla fluorescenza, la condizione di luminosità vivida, brillante e colorata», scrive Camilla Battaglia.

Chiuderà il festival, sabato 6 luglio alle ore 21.30, il Giacomo Uncini Quartet dove l’artista jesino, docente presso il Conservatorio di musica Giovan Battista Martini di Bologna, guiderà con la tromba un quartetto composto da altri tre marchigiani al piano, al contrabbasso e alla batteria proponendo un repertorio di brani frutto di una mirata ricerca filologica della classicità con accorgimenti moderni.

«Questo – ha precisato Giacomo Uncini – è il gruppo con cui mi sono mosso negli ultimi anni e con cui farò il prossimo disco, sarà una finestra sulle nuove leve del jazz marchigiano».

L’intervista al direttore artistico Andrea Molinari

(foto in primo piano, Luca Brecciaroli, Andrea Molinari, Giacomo Uncini, Stefano Coppari)

© riproduzione riservata

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