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JESI JURI LORENZETTI PORTA UN’OPERA “LUNARE” ALL’ARTCEVIA

Juri Lorenzetti

Ancora una partecipazione dell’artista jesino all’International Art Festival che è il più noto e longevo della regione: coinvolge i nove castelli per oltre tre mesi di apertura al pubblico

JESI, 7 agosto 2019 – Sarà un’opera lunare quella che l’artista jesino Juri Lorenzetti porterà all’ArtCevia. Il festival che ogni anno seleziona con cura circa 70 artisti provenienti da tutto il territorio, crede ancora una volta nel talento del giovane jesino.

Juri Lorenzetti

Juri Lorenzetti

La XII edizione di ArtCevia International Art Festival ha preso il via il 3 agosto con tante novità ma immutato spirito ed entusiasmo. Non è la prima volta che Lorenzetti partecipa alla manifestazione, ma questa volta ha portato un lavoro nuovo.

Di che si tratta?

«È una installazione composta da parallelepipedi in legno, una forma geometrica che amo particolarmente. La associo a solidità e sostegno, ad esempio le colonne».

L’istallazione è allestita all’ingresso della mostra. Lo scorso 20 luglio si sono celebrati i primi cinquant’anni dallo sbarco dell’uomo sulla Luna, la tua opera richiama il nostro satellite?

«Si, il titolo è “Architettura lunare”: sono sedici parallelepipedi di colore Klein Blue, un blu intenso, immersi in uno spazio sabbioso per dare al fruitore l’impressione di stare altrove, su un altro pianeta, una dimensione diversa da quella terrestre. Parallepipedi dipinti con la stessa tecnica e linea delle mie opere, inizialmente irrazionale, informale, fino a creare un equilibrio fra il segno e il colore, le forme e le linee prendono corpo e si fanno geometriche».

La geometria è un elemento tipico della tua arte…

«Ho sempre avuto a che fare con la geometria. Ritengo terminata un’opera quando non pesa più né a destra né a sinistra e quindi trova equilibrio. Negli ultimi anni il mio lavoro si basa nella correlazione fra segno e colore, alla ricerca di un equilibrio perfetto». 

Non è la prima volta che partecipi alla manifestazione culturale arceviese, vero?

«Vi ho già partecipato per diversi anni, la prima volta nel 2013. “Volume” era il titolo di un’opera che avevo portato e che è stata particolarmente apprezzata. Questa volta porto sedici soggetti sulla stessa linea pittorica. Vi è un riferimento al monumento dell’olocausto berlinese con quattro blocchi in linea per quattro fino a creare un quadrato che è la figura geometrica perfetta».

Il Festival di Arcevia dedicato alle arti contemporanee è il più noto e longevo dell’intera regione Marche e coinvolge tutti i nove castelli per oltre tre mesi di apertura al pubblico.

Eleonora Dottori

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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