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Jesi La bella “Odissea” raccontata a voce e musica

Lettura scenica e pianoforte per la versione dell’opera di Tonino Guerra proposta con successo al Mercato delle Erbe da Dante Ricci, Paolo Pirani, Cristina Cirilli, Mugia Bellagamba e Marta Tacconi

JesiItaca rappresenta, per ciascuno di noi, “il viaggio della vita”.

E’ la metafora dell’esistenza e Ulisse è stato … preso in prestito (Omero non ce ne voglia) per farci conoscere cosa ci ha riservato il destino. Uno dei più fantastici, travolgenti e poliedrici personaggi dei nostri tempi, Tonino Guerra, scrisse anni fa ”Odissea” (Viaggio del poeta con Ulisse), una sorta di chiacchierata davanti al fuoco con Guerra che interrogava Ulisse e gli chiedeva di raccontargli il suo lungo peregrinare tra i flutti dei mari, degli anni, delle passioni.

Dante Ricci, anima de “Il Piccolo” di Jesi, ha ripreso questo testo, che fra l’altro aveva avuto in dono dallo stesso Guerra con il quale condivideva una profonda sintonia (bastava che si portasse il ciauscolo quando saliva a trovarlo a casa sua, a Pennabilli, dice Dante) e, insieme alle attrici Cristina Cirilli e Mugia Bellagamba, all’attore, regista e coordinatore Paolo Pirani, con al pianoforte Marta Tacconi, fonici, luci e allestimento di Marco Santarelli e Roberto Magrini,  ha proposto, per due serate, nello spazio del mercato coperto di via Mercantini, una lettura scenica a più voci, compresa la voce musicale volutamente atta ad accrescere e a sottolineare i sentimenti, coinvolgendo il pubblico in un viaggio creativo e molto stimolante.

Ci siamo trovati tutti a riascoltare, come una sorta di ripasso mnemonico, un nostro Ulisse, come i trovatori, poeti, musicisti, che sfogliavano narrazioni di vita, più o meno fantastiche, nelle piazze.

Ogni personaggio era tanti personaggi, una sinfonia di immagini e tu rivedevi, ascoltandolo, Omero, Ulisse, la Maga Circe, Nausicaa, Polifemo, Penelope, Tiresia, insomma il cuore della più grande storia d’avventure e di vita che sia stata mai scritta.

Questa metafora della conoscenza, come la chiamava il poeta greco Kavafis, per raggiungere la quale c’è bisogno di pazienza, dedizione e di una serena determinazione, è propria di tanti personaggi del mondo letterario e musicale. Basta ricordare Foscolo, quando scrive del “diverso esiglio per cui, bello di fama e di sventura, baciò la sua petrosa Itaca, Ulisse”.

La bella “Odissea” di Tonino Guerra, resta fedele alla parola poetica, in una versione in cui la memoria collettiva, fresca e godibile, è stata nobilitata dalla recitazione asciutta e piena di emozioni che hanno coinvolto tutti gli spettatori, anche quelli seduti nelle poltroncine dell’ultima fila. Infine, ecco la novità, come scrive nella sua presentazione Paolo Pirani, cioè la “voce della musica”, elemento nuovo, che non ha fatto da collegamento fra una scena e l’altra bensì è servita da naturale passaggio.

Il pianoforte di Marta Tacconi ha eseguito la Sonata K331 di W.A. Mozart, conosciuta soprattutto per il terzo movimento “La marcia alla turca”, rendendo perfettamente unica e completa la chiave di lettura di questa edizione vista a Jesi di “Odissea” di Tonino Guerra.

Un successo, per due serate consecutive, il che significa che il pubblico ha gradito questo viaggio entro le nostre guerre intime, le vittorie e le sconfitte. E’ la bellezza del Teatro.  

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