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Cronaca

Jesi La Caritas dà i numeri, ma agli aiuti vanno abbinate politiche diverse

Il report dell’attività 2023 illustrato dal direttore Marco D’Aurizio alla presenza del vescovo Gerardo Rocconi, erogati 110mila euro, circa la metà degli assistiti è italiana

Jesi – Presso il Centro servizi Caritas di Viale Papa Giovanni XXIII illustrato ieri mattina il report delle attività 2023.

Ma, al di là dei numeri, un messaggio soprattutto è venuto fuori, forte e chiaro: alla mission del sostegno ai fragili vanno affiancate politiche che consentano agli stessi di autosostenersi, con la dignità del lavoro, di una casa, di una possibilità concreta di inserimento sociale.

«Al disagio – ha affermato il direttore Marco D’Aurizio illustrando il bilancio delle attività dello scorso anno – vanno date risposte di presa in carico che possano riequilibrare una situazione che vede, ad esempio, tante case sfitte con i proprietari che non si fidano ad affittare se non si ha un contratto di lavoro a tempo indeterminato e, di converso, se non si ha una casa come si fa a trovare o mantenere un lavoro?».

Quindi «Caritas non è soltanto ciò che si fa, ma perchè lo si fa», ha affermato il vescovo Gerardo Rocconi, che ha sottolineato come in questo impegno sociale «si esprime l’amore stesso di Dio. Anche andando controcorrente, come in questi tempi di guerra in cui, invece, il vescovo di Jesi è un pacifista».

Caritas si esprime, dunque, in 10 sedi parrocchiali distribuite nella Diocesi e nel Centro della Fondazione, 180 i volontari, 9 centri di ascolto, 6 doposcuola e 3 parrocchie che operano nell’accoglienza alle famiglie ucraine.

Il quadro generale di chi si rivolge a Caritas vede in un 46% di italiani il resto stranieri mentre presso le strutture di accoglienza c’è equilibrio, 50%.

Nel 2023 erogati complessivamente 110.065 euro, (73.765 euro le parrocchiali e 36.300 il centro jesino), 21.761 i pasti distribuiti (14.591 nella mensa: 4.248 di prima accoglienza, solo cena, 3.022 seconda accoglienza, pranzo e cena), 100 i volontari coinvolti.

Erogati da parte delle Caritas parrocchiali 540 buoni scuola, 6.199 pacchi viveri, 308 gli accessi per gli indumenti, 73 gli incontri di orientamento lavoro, 6 gli interventi per distribuire mobili.

La realtà del Centro di ascolto diocesano, con 7 volontari, ha sostenuto 615 colloqui con 36.300 euro erogati, per l’orientamento professionale incontrate 188 persone, 288 colloqui, 3 tirocini e 9 percorsi formativi attivati, in 23 inseriti nel mondo del lavoro, 13 le aziende coinvolte.

Nell’ambito dell’accoglienza, presso la Casa delle Genti, gestita per conto dell’Asp9 con 8 volontari, sono arrivate 240 persone senza fissa dimora (4.248 notti ), 16 alla Casa Alleanza (1.511 notti), accolte 34 persone per l’emergenza Ucraina e 8, due delle quali hanno raggiunto l’autonomia abitativa, coinvolte in progetti Housing First.

Due importanti realtà, l’Emporio alimentare e quello solidale degli indumenti fiori all’occhiello della Caritas, come li ha definiti il vescovo Gerardo.

«Siamo passati dal pacco viveri, che veniva preparato senza possibilità di scelta – ha sottolineato Marco D’Aurizio – all’Emporio alimentare, dove si può invece scegliere, fare spesa come in un normale supermercato, è molto diverso, in questo modo si rida dignità alla persona».

Sono stati 186 i nuclei familiari che ne hanno usufruito, 375 persone e 44.665 euro il valore dei generi alimentari distribuiti.

Sono poi 20 i volontari che gestiscono l’emporio solidale degli indumenti Ri.Vesti.Amo.

«Vige lo stesso principio dell’Emporio alimentare, con Ri.Vesti.Amo, finalmente il bambino può andare insieme alla mamma a scegliere il vestito che più gli piace non avendo così la sensazione di elemosinare, un’atmosfera totalmente diversa, c’è la dignità della persona unita alla bellezza del luogo».

La Caritas distribuisce il 15% del vestiario donato, il restante è gestito dalla ditta Nicoletti Servizi, essendo il vestiario considerato rifiuto speciale, la collaborazione con la ditta fa sì che si possano evitare i costi di smaltimento. Utenti serviti 755, 2.400 accessi, 20 volontari, i numeri di Ri.Vesti.Amo.

Per l’Ambulatorio medico, regolarmente accreditato, l’obiettivo quello di poter arrivare a un accompagnamento sanitario. Psicologi si sono messi a disposizione per il supporto settimanale ai senza fissa dimora, «sembrerebbe una cosa poco importante ma in realtà nella vita di strada l’organo più usurato della persona è la testa, e il supporto psicologico è indispensabile per far si che la persona ritorni vivere».

L’Armadio Farmaceutico ha erogato 238 farmaci dei 1.061 ricevuti, 683 sono stati donati al Banco Farmaceutico.

Per quanto attiene i Tirocini di inclusione sociale – in collaborazione con Asp9 e Orto del Sorriso – sono stati 10 mentre 27 i percorsi di giustizia per i lavori di pubblica utilità e messe alla prova.

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