Attualità
JESI Lascito Morosetti, Anffas: «Per le barriere servono risorse, non avanzi»
17 Novembre 2020
L’associazione jesina che si occupa di disabilità: «L’abbattimento non è necessità esclusiva dei disabili»
JESI, 17 novembre 2020 – Sono stati diversi gli interventi valutati dall’Amministrazione comunale per impegnare il cospicuo lascito del vignettista di origini jesine, Cassio Morosetti, al netto delle spese per lo spostamento della fontana dei leoni da Piazza Federico II a Piazza della Repubblica.
Con un atto di indirizzo, volto ad analizzare i presupposti tecnici per lo spostamento, la Giunta aveva chiesto anche di valutare la possibilità di utilizzo delle somme eccedenti per il finanziamento di ulteriori opere pubbliche per la riqualificazione del centro storico e delle aree limitrofe. L’opportunità dell’abbattimento delle barriere architettoniche, subordinata al lascito del vignettista e quindi allo spostamento della fontana, è arrivata a fine ottobre.
«In una città che sta facendo traslochi pensare al Peba è molto difficile – il commento dell’Anffas di Jesi, Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale -. La statua, l’altra statua, ora la fontana. Per l ‘applicazione del Peba non bastano pochi spiccioli, questa città è piena di barriere ed ha bisogno di risorse ben più importanti degli avanzi di un eventuale spostamento».
La Onlus jesina che si occupa della tutela dei diritti di persone con disabilità e delle famiglie spiega: «L’abbattimento delle barriere non è una necessità esclusiva delle persone con disabilità. È prima di tutto un atto di civiltà e un dono a tutte le persone di qualsiasi fascia di età e di qualsiasi condizione fisica temporanea o permanente».
«Sulla collocazione della fontana non ci esprimiamo nè ci esprimiamo sui desideri di personaggi più o meno illustri, più o meno ricchi. La cosa che ci disturba è l’essere utilizzati come passaporto per il raggiungimento di una meta. Quanto al Peba siamo in attesa da anni e temiamo di dover rimanere in attesa ancora per molto».
(e.d.)
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