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JESI LE “FERITE” DEL TRITONE, È TEMPO DI PENSARE AL RESTAURO

JESI, 10 settembre 2018  – Passando in Piazza Federico II, quasi tutti i visitatori immortalano l’immagine della fontana delle leonesse nelle loro macchine fotografiche o con altri mezzi di riproduzione e lo fanno volgendo le spalle a via Pergolesi (o degli Orefici) e con l’obbiettivo rivolto verso la chiesa cattedrale.

Caratterizzata dallo pseudo obelisco centrale con alla base lo stemma della città, l’opera fu realizzata nel 1844 dagli artisti jesini Raffaele Grilli e Luigi Amici  e fino al 1949 abbelliva Piazza della Repubblica dove veniva utilizzata anche dai vetturini per abbeverare i loro cavalli.

Non si può tuttavia fare a meno di notare alcune ferite: la prima riguarda il tritone che guarda verso il centro della città, quello, per intenderci, che molti mesi or sono rimase sfregiato al muso e che è rimasto in questo stato solo perché – crediamo – il danneggiamento non ha coinvolto gli orifizi dai quali sgorga lo zampillo d’acqua.

Quello al muso non è l’unico danno subito dalla figura mitologica: guardando con attenzione, infatti, è possibile vedere una preoccupante incisione sul tratto di coda a contatto con la base del basamento dell’obelisco.

Difficile stabilire se questa fenditura sia stata provocata di recente o se la cosa risale nel tempo, certo sarebbe opportuno procedere ad un restauro completo del tritone, prima che sia troppo tardi.

(s. b.)

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