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Cronaca

JESI LEGA NORD: “IL NO AL REFERENDUM ULTIMO BALUARDO PER LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA”

lega3JESI, 4 settembre 2016 – E’ stato un antipasto di quello che, poi, sarà il menù leghista completo da servire alla tavola del referendum. Anzi, per dirlo salvinianamente, il referenzium. Il che è già tutto dire…

La Lega Nord Jesi ha dato il via alla discesa in campo in vista anche e soprattutto del prossimo 18 del mese, giorno dell’appuntamento madre di Pontida, tradizionale raduno del popolo leghista.

E, a benedire l’incontro di presentazione del comitato per il No cittadino – “qui siamo il primo partito della destra a farlo”, ha tenuto a sottolineare Silvia Gregori, coordinatrice per Jesi e Vallesina –  il segretario nazionale, pesarese, Luca Paolini, e quello provinciale, nonché consigliere regionale, Sandro Zaffiri. Insieme a loro anche la vice cittadina, Angela Console.

“Se vincesse il tutti i poteri convergerebbero su una sola persona che, insieme all’attuale governo, ha già portato sul lastrico il nostro Paese – ha detto la Gregori – visto che i nostri interessi sono già stati svenduti da tempo. C’è fame di tutto, di giustizia, di lavoro, di sicurezza. E di libertà e democrazia. Stiamo andando verso il baratro, bisogna dirlo forte e chiaro, e questa riforma costituzionale ci farà cadere dentro definitivamente“.lega2

Crescere è anche saper dire di no e “su questo fronte – ha spiegato Zaffiri – non ci siamo solo noi della destra ma anche parte della sinistra, e questo vuol dire che, in caso di sconfitta sarebbe un disastro per il popolo italiano, disastro che Renzi ha avviato, ad esempio, con la fallimentare politica sul lavoro. La nostra è la battaglia per la libertà del Paese e questa motivazione la spiegheremo bene da qui al giorno del voto con i nostri banchetti d’informazione”.

Paolini non ha usato giri di parole nel definire il referendum “una truffa, semplicemente perché, al contrario di quanto sostiene il presidente del consiglio, non si riducono i costi della politica anzi, il risparmio equivale al costo per il mantenimento di profughi e rifugiati che continuano, tra l’altro, ad arrivare – 15 mila di recente più altri 7 mila rispeditici indietro dalla Svizzera –  e per i quali spendiamo 70 milioni all’anno, vale a dire 35 euro al giorno più Iva“.

leg“Non va in pensione in bicameralismo – ha continuato – ma si creeranno maggiori confusioni e conflitti di competenza tra stato e regioni e tra Camera e Senato. I dipendenti di quest’ultimo, tra l’altro, saranno mantenuti, per un costo complessivo di 400 milioni a fronte dei 500 per i senatori. Altro che risparmio di un miliardo. La manovra è chiara: il Pd detiene al momento la maggioranza di consiglieri regionali e con questa riforma si assicurerebbe senza colpo ferire anche le poltrone del nuovo Senato”.

Che, va ricordato, sarà eventualmente composto da 75 consiglieri regionali, 21 sindaci e 5 senatori a vita, questi con mandato di 7 anni e nominati dal presidente della repubblica.

“Per non parlare, poi, della clausola di supremazia fatta appositamente per cassare l’attività legislativa delle regioni, consentendo, in pratica, al governo di poter intervenire sulle leggi regionali”.

Un esempio già messo in atto? “La nomina di Vasco Errani – un regalo all’ex segretario Bersani – a commissario straordinario per la ricostruzione nelle zone di recente martoriate dal terremoto. Si è scavalcato completamente l’asse delle regioni che, pure, avrebbero dovuto e potuto dire la loro in materia”.

“E’ come aver commissariato le regioni colpite dal sisma – ha rincarato Zaffiri -, tolta l’autonomia e azzoppata la democrazia. Questo vuol dire voler distruggere proprio le autonomie e le entità territoriali”.lega 1

A proposito di territorio, Silvia Gregori ha ribadito ancora come “la Lega sosterrà il sindaco Massimo Bacci se dovesse decidere di ripresentarsi alle prossime elezioni di primavera. Con lui abbiamo già avuto modo di incontrarci per presentargli alcune integrazioni al programma relativo alla sicurezza, già operativo, Mille occhi sulla città. Sta di fatto che questo è un sindaco alternativo al centrosinistra, come lo siamo noi, ed è naturale che si possano trovare delle convergenze. A differenza di Forza Italia la quale, invece, non fa che attaccare questa giunta”.

“L’importante – ha concluso Zaffiri – è non far ritornare la sinistra al potere e Jesi rappresenta anche la nostra scommessa perché puntiamo decisamente – al momento il nostro consenso elettorale, in aumento, è del 10% – a essere rappresentati nel prossimo Consiglio comunale”.

(p.n.) (foto Crico)

 

 

 

 

 

 

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