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Cronaca

Jesi Leone, il cagnolino aggredito ha ricevuto giustizia

L’accordo raggiunto il 9 luglio ha soddisfatto entrambe le parti, segnando la fine di una lunga e sofferta vicenda iniziata in un giorno di mercato di cinque anni fa in Piazza della Repubblica

Jesi – La vicenda di Leone, il Volpino italiano aggredito cinque anni fa da un Rhodesian Ridgeback si è conclusa pochi giorni fa, il 9 luglio scorso, con una conciliazione tra le parti.

Laura e Leonardo, i proprietari di Leone, hanno trovato un accordo soddisfacente con la controparte, la proprietaria del cane aggressore, citata in giudizio per incauta custodia, ponendo fine a una lunga vicenda legale.

Leone, al guinzaglio, era stato attaccato in pieno centro a Jesi, tra Corso Matteotti e Piazza della Repubblica, in un giorno di mercato, da quel cane sfuggito al controllo della conduttrice.

Le ferite riportate alla colonna vertebrale erano così gravi che la sua vita era stata messa a rischio. Da allora Leone vive con un carrellino che lo sostiene, sostituendo le sue zampette posteriori.

Nonostante le difficoltà, Leone continua a vivere circondato dall’affetto della sua famiglia. Laura e Leonardo, insieme al loro figlio, si prendono cura di lui con dedizione. La vita della famiglia è cambiata radicalmente, dovendo adattarsi alle necessità del cagnolino che non può essere lasciato solo e ha bisogno di assistenza continua.

Laura ci aveva raccontato come «non è stato difficile rintracciare la proprietaria del cane aggressore, ma è stato doloroso il fatto che non avesse mai chiesto scusa. Dopo cinque anni dalla denuncia, finalmente qualcosa si è mosso».

Con l’assistenza dell’avvocato Giada Bernardi, specializzata in cause riguardanti gli animali, Laura e Leonardo avevano richiesto un risarcimento suddiviso tra danno patrimoniale e morale.

L’accordo, raggiunto il 9 luglio scorso, ha portato soddisfazione a entrambe le parti – come ci ha dichiarato lo stesso avvocato Giada Bernardi – segnando la fine di una lunga e sofferta vicenda.

Laura ha espresso il desiderio che la storia di Leone serva da esempio.

«Chi prende un cane deve essere consapevole delle responsabilità che ha. La scelta di operare Leone, nonostante i rischi e le difficoltà, è stata difficile ma necessaria. Speriamo che nessun altro debba affrontare una situazione simile». Ma, sappiamo bene che, purtroppo, non è così…

Leone, da cane fifone come scherzosamente lo chiamava Laura, si è dimostrato coraggioso e forte. Potrà continuare a vivere i suoi giorni serenamente, circondato dal grande amore della sua famiglia che gli è stata e gli è sempre accanto.

Buona vita, dolcissimo Leone.

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