Cronaca
JESI L’idea degli studenti: un questionario ai coetanei dopo un anno di Dad
13 Aprile 2021
In 350 hanno risposto alle domande poste da una classe dell’indirizzo di Scienze applicate del Liceo Scientifico: ansie e timori per i giovani
JESI, 13 aprile 2021 – Storie, problemi e sofferenze, perché non rimangano chiuse nelle stanze di ragazze e ragazzi: nasce con questo scopo il questionario che studenti e studentesse della III classe del Liceo Scientifico, indirizzo Scienze applicate, hanno rivolto ai loro coetanei.
In 350 tra ragazze e ragazzi hanno colto l’occasione per raccontare, in forma anonima, come si sentono in questo momento storico che li tiene lontani da scuola, isolati dai compagni.
«L’iniziativa – spiega Claudia Caprari, volontaria di Priorità alla scuola – è stata accolta con entusiasmo dai docenti e della dirigente scolastica: hanno raccontato come è la loro giornata in didattica a distanza, la loro vita dietro lo schermo del pc».
“Priorità alla scuola” è un movimento che ha lavorato, e lo sta ancora facendo, per riportare in presenza e in sicurezza ragazze e ragazzi: «L’intento è quello di lavorare per mettere al centro dell’attenzione il diritto all’istruzine e quello alla salute, anche e soprattutto quella psicologica dei ragazzi, affinché vadano di pari passo: il quesionario si inserisce proprio in questo contesto».
I risultati di questo sondaggio, ormai concluso, sono stati consegnati al Consiglio di istituto e alla dirigente scolastica, Fabiola Fabbri così da richiamare anche l’attenzione dei docenti sulle inquietudini dei giovani. Alle prese con un anno di didattica a distanza, molti di loro hanno detto di sentirsi alienati, sempre più soli e di vivere con ansia anche il ritorno a scuola, spesso dedicato al recupero di interrogazioni e compiti in classe. Proprio l’ascolto e il confronto con gli adulti è quello che più manca loro.
L’iniziativa, coordinata da don Cristiano Marasca, ha visto protagonisti gli studenti non senza qualche difficoltà.
«Per molti non è stato semplice rispondere perché hanno vissuto un lungo periodo pensando di non essere la priorità nel dibattito: la scuola non è solo nozioni ma anche relazioni, con i coetanei che per tanto tempo non hanno visto di persona, ma anche con gli insegnanti. Insomma, è stata l’occasione per dire finalmente cosa provano».
Circa due mesi, non consecutivi, da settembre a oggi, le lezioni in presenza per le superiori.
Eleonora Dottori
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