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JESI “L’identità come sorgente”: radici cubane a Palazzo Bisaccioni

Palazzo Bisaccioni

Da domani al 27 settembre la sede della Carisj ospita una mostra con gli artisti Lázaro Silveira Noa, Luis Alberto Ruiz Saavedra e Sergio Osimani 

JESI, 4 settembre 2020 – Si svolgerà nelle sale museali di Palazzo Bisaccioni, nella centralissima Piazza Colocci, l’evento L’identità come sorgente mostra di pittura e scultura, appuntamenti, conferenze e contaminazioni”, da domani, sabato 5 settembre fino a domenica 27, con gli artisti Lázaro Silveira Noa, Luis Alberto Ruiz Saavedra e Sergio Osimani.

L’iniziativa è organizzata dall’Associazione Culturale Para un Principe Enano e curata da Olga Lidia Priel Herrera, con il patrocinio di Ambasciata di Cuba in Italia, Regione Marche, Consiglio Regionale Assemblea Legislativa Marche, Anci, Comune di Jesi e Comune di Filottrano.

Si tratta di un appuntamento di impronta internazionale che si propone come incontro dinamico e trasversale tra culture che va alle radici cubane, per poi svelare un contatto e un legame indissolubili di quelle stesse radici con la cultura italiana e non solo. L’iniziativa (la cui realizzazione è stata possibile anche grazie a dinamici collaboratori e soci dell’Associazione organizzatrice) è stata inoltre dedicata al dottor Eusebio Leal Spengler, figura fondamentale per il popolo cubano e scomparso pochi mesi fa lasciando un’impronta indelebile attraverso il suo pensiero martiano con cui ispirava la sua rivoluzione.

Gli appuntamenti collaterali alla mostra

Olga, presidente dell’associazione Para un principe enano

Domani, dunque, si terrà l’inaugurazione alle ore 17 alla presenza di autorità ed istituzioni, tra cui la delegazione dell’Ambasciata di Cuba con il consigliere addetto alla cultura Lisset Arguïlles che si tratterrà alcuni giorni per conoscere e approfondire le preziosità storico/culturali del territorio.

Sabato 19 settembre dalle ore 17, presentazione degli artisti e performance di Yudel Collazo Kindelán in “Dal movimento alla tela”, attore-performer e regista teatrale attualmente nel cast fisso di attori/mimi/ballerini del teatro alla Scala di Milano. Seguirà un intervento dei giornalisti Silvia Martínez e Frank Gonzáles, rappresentanti dell’agenzia stampa internazionale di Cuba “Prensa Latina”, ospiti anche loro in città per alcuni giorni insieme ad una troupe radio-televisiva.

Domenica 27 settembre dalle ore 17 performance dell’Associazione TruppaSorrisi di Filottrano formata anche da bambini che si esibiranno in “ingegnose” e carismatiche interpretazioni con alla base la “forza del sorriso”.

Gli appuntamenti sono tutti ad ingresso gratuito (orario apertura tutti i giorni 9.30-13 e 15.30-19.30). Durante il periodo della mostra alcuni degli artisti saranno anche protagonisti di estemporanee di pittura all’esterno di bar e i locali del centro storico di Jesi, nel pieno rispetto delle normative anti Covid-19, così come per l’intero evento a Palazzo Bisaccioni per il quale, proprio per rispettare le disposizioni e gli accessi contingentati, si consiglia di prenotare la propria presenza agli appuntamenti previsti ai recapiti delle Sale Museali (tel. 0731 207523) o dell’Associazione Culturale Para un Principe Enano.

Gli artisti della mostra

Lázaro Silveira Noa è stato già a Jesi nel 2016 in occasione della Giornata della Cultura Cubana e Arte Contemporanea, facendosi apprezzare per la sua pittura dinamica e scintillante.

Nasce nel 1971 a Santiago de Cuba e si forma alla scuola d’arte plastica “José Joaquín Tejada”: lì conosce tutte le tecniche d’arte, pittura, scultura, incisione, ma principalmente il disegno. Ha partecipato a numerose mostre e festival internazionali. Di lui scrive Yohanka Alfonso, antropologa cubana: «Lázaro è esponente della pittura cubana attuale nella diaspora, mostra una coerenza e un’energia appassionata riprodotta nella trasformazione formale e cromatica, la gestualità sensuale dei ritmi e dei balli dell’isola grande. Un’arte che testimonia l’orgoglio di un popolo, la consapevolezza delle contaminazioni e il potenziale di riscatto di cui gode nel mondo».

Per Lázaro il dipinto è “identità e sorgente”, un punto di partenza con cui diffonde la sua “cubanía” attraverso quell’intenso e irresistibile dinamismo delle opere, trascinando lo sguardo oltre i confini della tela.

Il pennello crea non solo il quadro ma il movimento del corpo in rumba, mambo, cha-cha-cha, son cubano e tutti i ritmi nativi di Cuba, che hanno poi contaminato le musiche di tutto il mondo.

Luis Alberto Ruiz Saavedra è l’autore del dipinto con cui l’Associazione Culturale Para un Principe Enano (insieme a Conaci) ha omaggiato attraverso un attestato ufficiale la Brigada Medica Cubana “Henry Reeve” (che ha contribuito nei mesi scorsi a gestire l’emergenza sanitaria Covid-19 in alcuni ospedali del nord Italia) nel corso dell’evento di Torino del 12 luglio scorso.

Nato nel 1957 a Cuba, professore universitario di Psicologia Sociale, Sociologia ed Etica in Ecuador dove vive, studia disegno, pittura e scultura con il M° Marcet e si forma alla scuola cubana del M° Wifredo Lam. Artista d’avanguardia, espone nei più autorevoli musei del mondo, attualmente in mostra permanente al Museo del Naipe dell’Avana e alla Fondazione Cancunvernar Mexico, con alcune delle sue opere di ispirazione personale come “Sistema divinatorio, oracolo del cocco OBI KUE, la noce di cocco parla chiaro”, dichiarato Patrimonio culturale immateriale cubano. Nel 2018 ha esposto anche alla sede di Parigi dell’Unesco in occasione della Settimana America Latina e Caraibi. La sua doppia anima cubana ed ecuadoriana ne fa un paradigma dell’identità come sorgente, declinata in forme e linguaggi necessitanti di una continua ricerca e conoscenza di percorsi e contaminazioni.

Sergio Osimani nasce a Loreto nel 1946. All’età di 8 anni viene allontanato dai suoi affetti familiari, trascorrendo gli anni più belli della sua infanzia in orfanotrofio sino all’adolescenza. Alla scuola medie matura la passione per l’Arte, tuttora in continuo fermento nella maturazione del suo percorso di nuove conoscenze, tecniche e tendenze artistiche. È autodidatta e non ha mai frequentato scuole, corsi di pittura o accademie, da cui invece ha avuto riconoscimenti. Ha partecipato a moltissime mostre sia collettive che personali ed ha insegnato anche all’Università Unitre di Filottrano, offrendo la sua esperienza su tecniche, correnti e biografie di vari artisti del mondo dell’Arte pittorica. Insegna pittura al Centro Sollievo di Filottrano.

Numerosi anche i premi ricevuti da istituzioni e realtà artistiche. Ha pubblicato anche libri di poesie. Figlio di emigranti (ecco il fil-rouge della sorgente di identità), Osimani ha solidificato un costruttivo rapporto con l’Associazione Culturale Para un Principe Enano. Propone la sua capacità di “assiematore ferroso” con sculture che evolvono in nuove identità attraverso elementi provenienti da un passato apparentemente dismesso.

È protagonista anche di espressioni pittoriche, sempre ricche di un sincretismo che trae spesso ispirazione da culture africana, cubana, spagnola.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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