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Cronaca

Jesi L’impianto rifiuti Zipa approda in Consiglio regionale

Discussa oggi l’interrogazione proposta dalla consigliera Linda Elezi: «L’economia circolare punto nodale della politica di gestione dei rifiuti ma per tutelare la qualità della vita dei cittadini non per consentire il libero sfogo dell’interesse privato»

Jesi – Discussa nel Consiglio regionale di oggi, 6 agosto, l’interrogazione della consigliera Linda Elezi sull’impianto per la gestione di rifiuti pericolosi e non, che la Edison vorrebbe realizzare alla Zipa vicino, tra l’altro, a una mensa.

«E’ risultato evidente anche dalla risposta dell’assessore regionale all’Ambiente, Aguzzi, che il Comune di Jesi si sta trincerando dietro i cavilli per evitare il confronto: la Regione, che pure sta redigendo il nuovo piano rifiuti sulla base della nuova legislazione nazionale ed europea, non è mai stata chiamata in causa nonostante la richiesta Edison sia datata da oltre un anno e l’impianto sarebbe il primo di questo tipo nelle Marche – ha sottolineato la consigliera nel suo intervento –. L’economia circolare è un punto nodale della politica di gestione dei rifiuti, ma è un dovere della politica considerarla un modo per tutelare la qualità della vita dei cittadini e non per consentire il libero sfogo dell’interesse privato. La stessa Edison nel progetto evidenzia la possibilità che quello di Jesi diventi un polo provinciale e regionale della produzione di End of Waste da terreni contaminati visto che nelle Marche ci sono più di 1.100 siti contaminati censiti e il più grande cantiere del sisma centro Italia».

Linda Elezi

«È evidente che l’economia circolare non può essere attuata a dispetto della sua sostenibilità sociale – ha aggiunto -. Edison chiede di costruire un impianto pericoloso che avrà delle ricadute molto pesanti su un’area già Aerca, gravata dall’inquinamento delle falde acquifere e da polveri sottili e prossima al costruendo hub di Amazon. Le criticità sono talmente evidenti che il Comune di Jesi solo dopo un anno dalla richiesta e solo sulla spinta delle proteste si è  confrontato con la cittadinanza».

«Tra i doveri dei Sindaci, però, c’è anche la salvaguardia della salute pubblica che non può essere compatibile con un impianto per i rifiuti pericolosi costruito vicino a una mensa e in un’area dove gravitano aziende che muovono migliaia di persone ogni giorno – ha evidenziato la consigliera regionale -. Al di là delle specifiche deleghe, la richiesta di Paur (Provvedimento autorizzativo unico regionale) per un impianto di questa pericolosità obbliga, a mio avviso, a fare scelte di indirizzo che non siano solo legate ad aridi parametri tutti da verificare sul campo. Credo che, anche a fronte del lavoro che andremo a fare sul nuovo piano regionale dei rifiuti, la politica debba porsi prepotentemente il problema di conciliare la sostenibilità ambientale con l’effettiva qualità della vita e mi auguro che facciamo tutti insieme un buon lavoro in questo senso. Ho invitato la Regione ad essere propositiva per un’interlocuzione con il Comune e gli enti coinvolti in modo da dare voce ai tanti cittadini che non per miopia, ma per i riscontri oggettivi sull’impatto ambientale ammessi anche da Edison, si stanno esprimendo anche con una raccolta firme sacrosanta».

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