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Cronaca

Jesi Linda Elezi: «Sindaco e maggioranza reticenti»

La consigliera regionale interviene in merito al Consiglio comunale aperto sull’impianto di rifiuti pericolosi di Edison alla Zipa

Jesi – «Nel Consiglio comunale aperto sull’impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi in zona Zipa il sindaco Fiordelmondo e la sua maggioranza hanno gettato la maschera: stanno con Edison e non con gli jesini. Il referendum proposto da un Sindaco che per oltre un anno ha tenuto la città all’oscuro del progetto è l’ennesima presa in giro. E non c’è giustificazione tecnica che tenga: quando in ballo c’è la salute del territorio, cavilli e chiacchiere stanno a zero».

Così la consigliera regionale Linda Elezi dopo il suo intervento all’atteso Consiglio comunale aperto in cui Edison ha illustrato alle associazioni di Jesi, comprese le sigle sindacali e datoriali, la piattaforma polifunzionale per il recupero e il trattamento di rifiuti pericolosi e non pericolosi nell’area industriale Zipa a ridosso della mensa che fornisce anche i pasti alle scuole cittadine.

Un intervento duro e chiaro – recita una nota della stessa consigliera -, che ha posto domande precise che non hanno avuto risposta né dalla politica né dai tecnici Edison protagonisti, di una pantomima indegna e irrispettosa della città e del Consiglio comunale visto che hanno liquidato tutta la presentazione in 4 slides generiche utilizzando solo una manciata dei tanti minuti a disposizione.

«Il sindaco Fiordelmondo e i suoi tentano di nascondersi dietro atti democratici per avere la copertura di una scelta già fatta. Solo così si spiega un Consiglio fiume in cui di fronte al no degli jesini, del buonsenso pratico e dei dati oggettivi hanno difeso a spada tratta il progetto Edison. Come mai – ricorda la consigliera regionale – dopo aver detto un categorico no al biodigestore alla Coppetella, che era frutto di un progetto pubblico-privato, aprono le porte in maniera incondizionata a un impianto di proprietà totalmente privata che tratterà l’amianto e altri rifiuti pericolosi anziché le bucce di banana e i torsoli di mela trasformati in energia con risparmio sui costi dei cittadini? Perché un Sindaco e una maggioranza, a fronte di rischi certi, non ha chiesto opere e investimenti Edison a favore di Jesi e dei suoi cittadini per la mitigazione e la compensazione degli effetti dell’impianto? O pensa che l’attivazione di 49 posti di lavoro a fronte di centinaia persi per le industrie e l’indotto che se ne andranno siano un’opportunità di fronteggiare la crisi occupazionale?».

Senza risposte nemmeno le contraddizioni che la consigliera regionale Elezi ha segnalato e che dimostrano chiaramente come Jesi diventerebbe la centrale di smaltimento di rifiuti pericolosi almeno di tutte le Marche.

«In un documento Edison si impegna a non superare un tetto massimo di rifiuti trattati inferiore alla capacità del sito a pieno regime, ma in quei documenti integrativi richiesti da alcuni enti preposti alle autorizzazioni dichiara testualmente che “alcuni macchinari per poter garantire opportuni standard qualitativi devono forzatamente garantire elevate produzioni” per una “agevole gestione dei processi senza particolare stress dell’impianto e delle risorse umane impiegate garantendo, di conseguenza, un compromesso tecnico ed economico” – spiega la consigliera regionale –. Inoltre, Sindaco e maggioranza continuano a parlare di assenza di pericoli nella dispersione dei rifiuti e dei loro residui di lavorazione ma è la Edison che nei documenti ne fa un nutrito elenco per quanto riguarda le acque reflue e il conferimento delle polveri al silos i cui livelli di pericolosità non sarebbero nemmeno riscontrabili dall’Arpam per l’incompatibilità tra i tempi di conferimento e quelli di monitoraggio».

«Quell’impianto non può essere fatto alla Zipa e il Sindaco, che lo sa, ci dica perché lo vuole a tutti i costi  – conclude –. La mobilitazione degli jesini è sacrosanta ed avrà il mio massimo supporto di jesina, di madre e di consigliera regionale eletta per contribuire al bene del territorio, non per avallare scelte scellerate».

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