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Cronaca

JESI L’INTERA FILIERA OLIVICOLA ITALIANA A CONGRESSO NELLA CITTA’ DI FEDERICO II

JESI, 15 giugno 2017 – Tutti i protagonisti della filiera olivicola italiana saranno domani (venerdì 16) a Jesi dove si apre il congresso nazionale dell’Aifo, la principale associazione dei

Gennaro Pieralisi

frantoiani. Un appuntamento che vuole aprire una nuova pagina per l’olivicoltura nazionale con l’obiettivo di far emergere la figura del frantoiano artigiano, capace di confrontarsi sul mercato con la produzione industriale (ormai in larga parte in mano straniera), all’insegna di una qualità crescente ed entrando in maniera decisa anche nel canale della grande distribuzione. All’auditorium dell’Hotel Federico II interverranno anche numerosi parlamentari impegnati nelle commissioni agricoltura e industria, i maggiori ricercatori, i più qualificati esperti del settore. Tutti consapevoli che ciascuna regione, con le sue cultivar e le sue caratteristiche geografiche e morfologiche, è in grado di produrre un olio dai tratti distintivi unici ed irripetibili. Comprese le Marche, dove questo congresso dei frantoiani rende omaggio al Gruppo Pieralisi, incontrastato leader mondiale nella produzione di macchine olearie, con tanto di visita guidata agli stabilimenti.

Le Marche, come noto, dalla prossima campagna olivicola potranno fregiarsi della certificazione Igp. Un riconoscimento che prova a dare valore aggiunto ad un comparto, ancora con piccoli numeri, ma con interessanti prospettive di crescita: in controtendenza rispetto ad altre colture marchigiane, l’olivicoltura ha infatti conosciuto, negli ultimi 30 anni una significativa espansione, passando da circa 6.500 ettari dei primi anni ’80 ai 12.000 attuali. Le aziende olivicole marchigiane (ultimo censimento) sono 25.458 – di cui 1.474 biologiche – sulle complessive 44.866. La produzione, oscilla mediamente tra i 250 mila e i 350 mila quintali di olive raccolte e tra i 35 mila e i 50 mila quintali di olio. Significativo anche il numero dei frantoi: 156, pari a circa il 3% del totale nazionale.

Quest’anno le premesse per l’olio marchigiano sono buone: da una parte un deciso freddo invernale che ha contrastato la mosca, dall’altra una buona fioritura che lascia presagire una discreta allegagione. Sarà ora da prestare grande attenzione ai fenomeni climatici e parassitari, per intervenire prontamente in caso di stress idrico e per la difesa fitosanitaria. Al riguardo fondamentale risulteranno le indicazioni fornite dall’Assam con il proprio agrometeo.

 

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