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Sport

Jesi Lo Skating Club attacca il Comune: «Ci costringono a chiudere»

Col diniego di spazi orari che la Società aveva alla palestra Carbonari per incompatibilità col nuovo parquet, il presidente Dino Spaccia dice di non poter continuare: «Le palestre Zannoni non bastano, mandano in fumo 52 anni di attività»

Jesi – Un’altra Società sportiva si iscrive alla lista di quelle scontente per la mancanza degli spazi nella fu Città Europea dello Sport. Stavolta a lanciare l’allarme per una possibile chiusura è lo Skating Club, la società che conta in totale un centinaio di iscritti fra i settori artistico, corsa e amatori. Quella artistica, in particolare, offre la possibilità di svolgere attività sportiva a 60 tra bambine e ragazze.

In questa occasione, però, la serrata delle quattro palestre per la querelle tra due Istituti superiori cittadini (Cuppari e Marconi) e la Provincia di Ancona non c’entra nulla.

Nella nota diramata dallo storico Club rotellistico jesino, infatti, si lamenta la cacciata dalla palestra Carbonari, appena rinnovata e dotata di parquet, che l’Amministrazione comunale ha giudicato incompatibile con le rotelle dei pattini. Il presidente Dino Spaccia non è d’accordo con questo principio e punta il dito contro l’assessore allo sport Samuele Animali, adducendo motivazioni anche politiche.

«La preclusione alla nuova pavimentazione della palestra Carbonari – spiega Spaccia – non ha motivazioni concrete oltre a quelle politiche che, però, non sono state apertamente dichiarate dall’assessore. Già da oltre 10 anni, anche il Coni ha espresso parere favorevole all’utilizzo dei pattini su ogni superficie, in quanto l’attrito prodotto dai pattini a rotelle non usura più dell’attrito prodotto dalle normali calzature sportive».

Stando così le cose, con la perdita di molte ore a disposizione alla Carbonari senza sufficienti alternative, lo Skating Club Jesi si dice suo malgrado costretto a valutare di cessare l’attività, dato che gli spazi identificati alle palestre Zannoni sono definiti deficitari.

«Sul territorio ci sono tre Società – commenta il Presidente -, ma l’assegnazione delle ore non è stata mai bilanciata ed ora è veramente ingiusta. A quasi parità di atleti, ci troviamo con la seguente ripartizione ore nelle palestre Zannoni: 1ª Società 24 ore a settimana, 2ª Società 25 ore e noi 8,5 ore. Senza le 7,5 ore che avevamo alla Carbonari non potremo continuare e tutto ciò che è stato costruito negli ormai 52 anni di attività se ne andrà in fumo».

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