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Cronaca

Jesi “Malati di niente”, un antidoto alla «troppa voglia di manicomio»

In un contesto in cui coloro che hanno bisogno d’aiuto sono in costante crescita e il personale manca la rassegna teatrale che mira alla loro integrazione nella vita della comunità è sempre più preziosa, Frida Kahlo scelta come musa ispiratrice

Jesi – Per capire l’importanza di un’iniziativa come la rassegna teatrale (e non solo) Malati di niente, bisogna comprendere la portata del problema della salute mentale.

Le persone seguite Dipartimento di salute mentale del Distretto sanitario territoriale di Jesi sono ben 1.800, con una percentuale del 10% di primi accessi nel 2023. Forse, però, si tratta anche di un numero sottostimato.

«Non è il 3,2% della popolazione ad avere problemi di salute mentale come i nostri politici vogliono farci credere – riferisce Mario Pettinelli coordinatore del Distretto -, perchè i numeri sono ben superiori».

L’aggravamento riguarda soprattutto la situazione dei giovani, che genera numeri crescenti di pazienti bisognosi di assistenza.

«C’è una parte di popolazione che riguarda la fascia dai 15 ai 25 anni – continua il dottor Pettinelli – che è in sofferenza e a rischio, principalmente per la mancanza di personale dovuta alla scarsità delle risorse e della carenza della figura dei neuropsichiatri infantili. Un problema che diventa dramma quando si tratta di ricoveri, dato che i posti letto sono pochissimi e quelli ufficiali stanno solo a Torrette. Mettere un’adolescente insieme a un paziente di mezza età agitato, già difficilmente gestibile, è una cosa da sconsigliare. Quindi, diventa spesso una guerra tra poveri e di disperazione per chi deve fare i conti con questo tipo di problema».

Mario Pettinelli e Gilberto Maiolatesi

Alla luce di tutto ciò, si capisce quanto valore abbia un’iniziativa come Malati di niente che mira a combattere lo stigma delle persone con problemi mentali nella società odierna, in cui, come lo stesso Pettinelli asserisce, «c’è sempre più voglia di manicomi, a prescindere dal quadro politico sia regionale che nazionale».

Ovvero, sta tornando in auge l’esigenza di vere strutture di reclusione (come erano i vecchi manicomi, spesso simili a dei lager), che nascondano le persone problematiche agli occhi dei cosiddetti normodotati, tenendoli rinchiusi e lontani dai luoghi della socialità.

L’edizione 2024, presentata ieri presso Comune, prevede un calendario ricco di rappresentazioni, ma anche mostre, laboratori e una “rassegna nella rassegna”.

A raccontarla all’interno della sala del Consiglio, oltre al dottor Pettinelli, c’erano l’assessore ai servizi sociali Samuele Animali, il direttore dell’Azienda Servizi alla Persona Ambito9, Franco Pesaresi, l’assistente sociale e direttrice del progetto, Rita Ferro, il coordinatore di Malati di nienteGilberto Maiolatesi, e l’operatrice teatrale, Arianna Baldini.

Marco cavallo blu simbolo della lotta contro lo stigma della malattia mentale in piazza Colocci lo scorso 25 aprile

La musa ispiratrice di questa edizione è l’artista Frida Kahlo, artista simbolo dell’ottusa emarginazione che la società impone a chi ha un handicap, che seppe trasformare la sua immobilità obbligata in un’opportunità artistica e la sofferenza in vera e propria arte, divenendo una delle pittrici più famose di sempre.

«Lavorando molto con il linguaggio di pittura e scultura – racconta Gilberto Maiolatesi -, ci sentiamo molto affini a lei, che mise la sua disabilità a disposizione dell’arte».

La manifestazione, che l’anno prossimo arriverà al quarto di secolo, è nata nel 2000 proprio dall’impegno congiunto di Maiolatesi, del dirigente dell’Area servizi al cittadino del Comune, Mauro Torelli, e dell’allora assessore Sergio Cerioni, grazie al sostegno di Coss Marche e del Dipartimento di salute mentale.

Rita Ferro, Samuele Animali e Franco Pesaresi

«Un programma ricchissimo – osserva Franco Pesaresi – che dopo 24 anni è una cosa davvero straordinaria. Continuare a sfornare idee e temi è talmente importante per l’Asp che abbiamo deciso di investire ancor di più su questo settore dal punto di vista organizzativo, creando una nuova area di attività che si chiama promozione della salute che si occuperà anche di questi temi».

«Dopo anni nei quali ho vissuto dall’esterno questa lodevole iniziativa – commenta il vice sindaco Animali – ritrovarla ora da amministratore e poterla appoggiare è molto bello. Siamo convinti fermamente del suo valore sociale e che il modo di approcciare questo problema sia quello corretto e, pertanto, il Comune di Jesi lo sposa completamente».

Di seguito la locandina con tutti gli appuntamenti della rassegna

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