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Cronaca

JESI “Marconi-Pieralisi”, 1.050 studenti per i 60 anni di Amnesty

IIS MARCONI PIERALISI PIANTUMAZIONE

L’assemblea d’istituto “Accendiamo la luce” nella giornata della libertà di espressione e di stampa: piantato un albero a fiori gialli simbolo dell’associazione

JESI, 1 giugno 2021 – Un albero dai fiori gialli, il colore di Amnesty International, piantato nel giardino dell’Istituto e tutti gli studenti chiamati a riflettere attraverso elaborati, ricerche e letture, sul delicato tema della libertà di espressione/stampa. Così l’Iis Marconi Pieralisi di Jesi incontra gli ideali e la mission di Amnesty International nel 60esimo dalla sua fondazione, nel corso dell’assemblea d’istituto dal titolo emblematico “Accendiamo la luce”.

Sabato, 1.050 studenti hanno assistito alla web conference con Arianna Burdo, referente per le scuole per Amnesty gruppo di Ancona. Un interessante confronto per capire come opera Amnesty International, la sua mission e le battaglie condotte nel tempo. Il fil rouge dell’intera mattinata e delle storie raccontate da Amnesty è quello del coraggio: coraggio di dire, di manifestare, di partire. Come ha spiegato Arianna Burdo, Amnesty persegue l’obiettivo di informare le persone, con linguaggi semplici e immediati, di cosa sta accadendo nel mondo, di quante e quali violazioni ai diritti umani vengano consumati.

IIS MARCONI PIERALISI PIANTUMAZIONE

L’incontro di sabato conclude un percorso sui diritti umani iniziato a gennaio e culminato nel percorso laboratoriale che ha visto gli alunni di 40 classi dell’Istituto impegnati nell’ “accendere la luce” su una storia di un attivista che si è opposto d ha manifestato pacificamente per il diritto di esprimersi. Attivisti e giornalisti che subiscono minacce e intimidazioni, vengono rapiti, imprigionati, torturati, sottoposti a terribili privazioni e violenze solo per aver esercitato il proprio diritto di espressione magari attraverso un blog, il testo di una canzone, un videoclip.

Testimonianze di queste storie sono state raccontate da quattro alunni, Romana, Oana, Filippo e Adrian, attraverso la lettura di brani e lettere: la storia di Maxima, andata via da Aleppo a 14 anni quando la sua scuola è stata rasa al suolo dai bombardamenti; le lettere di Patrick Zaki dal carcere che raccontano non solo del suo dolore fisico e psicologico, ma del suo costante rimpianto per non poter sostenere gli esami all’Università di Bologna.

Poi la testimonianza di Ibrahim, un musicista turco morto in carcere dopo 323 giorni di sciopero della fame contro la sentenza che aveva condannato lui e il suo gruppo come “terroristi” per la loro musica. La vicenda di Mohamed Saltan, un giornalista di Al-Jazera accusato di diffondere false notizie e per questo condannato a morte. Una studentessa, Romana, con timidezza ma con fermezza, ha condiviso durante l’assemblea una sua riflessione: «Pensieri intensi e profondi sull’ingiustizia di tante privazioni e violazioni, su un dolore che non può essere accettato in nessuna parte del mondo, un’ingiustizia che va raccontata e che è ancora più stridente se vista da chi vive in un Paese dove la democrazia e i diritti vengono garantiti».

AMNESTY PLANISFERO
Planisfero

L’incontro si è concluso con la visualizzazione del planisfero predisposto come “restituzione” del lavoro svolto dai ragazzi: ogni tag inserito rimanda alla scheda realizzata, visualizza la distribuzione delle violazioni nel mondo e, idealmente, accende una luce sul caso affrontato. L’aiuola, creata nel giardino dell’istituto, rimane a testimonianza dell’impegno assunto dalla scuola.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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