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Jesi Maria Teresa Chechile, la poetessa infermiera al Centro internazionale di Brera

«Ecco cosa ne ho fatto dei miei sogni da bambina: custodirli e tirarli fuori. Là, dove dicevano di essere e dove erano destinati ad essere», ha detto l’autrice, che il 25 ottobre presenterà il suo libro “Le foglie non cadono mai uguali”

Jesi – E’ ormai conosciuta da tutti come la poetessa infermiera di Jesi che si è fatta strada in tutta Italia grazie ai sui scritti letterari, l’ultimo – il volume Le foglie non cadono mai uguali – approderà anche al Centro Internazionale di Brera, la presentazione è prevista per il 25 ottobre, con il commento critico dell’attore e regista Alessandro Quasimodo e l’intervento della capo redattrice Rai, Alessandra Ferraro.

«Se io avessi previsto tutto questo non ci avrei creduto – ha detto l’autrice entusiasta per l’opportunità di presentare il suo libro proprio nella culla della cultura e delle arti -. Milano mi ha accolto negli anni ‘90, quando sono andata a vivere lì con il mio lavoro da infermiera e i miei sogni rintanati in un cassetto e se avessi scommesso allora di tornarci un giorno da scrittrice, avrei sicuramente pensato di perdere la scommessa».

«Ci sono tornata, dopo averla lasciata nel ‘98 per Jesi, qualche anno dopo, presso la casa museo di Alda Merini e, altrettanto dopo, ritornerò come autrice presso il Centro Internazionale di Brera la cui storia e i suoi protagonisti che l’hanno popolata, al solo pensiero, mettono i brividi».

«Da 50 anni il Centro Internazionale di Brera svolge in modo continuativo una attività di promozione e produzione culturale d’avanguardia, in particolare nel campo delle arti visive, cinematografiche, teatrali, letterarie e multimediali», ha spiegato l’autrice.

«Produzione che si è sempre legata ai temi sociali nel segno della tutela dei diritti umani e che si è svolta grazie alla collaborazione con organizzazioni e personalità intellettuali e artistiche di grande livello. Il Centro opera in contiguità con la Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori e ora con il progetto Laboratorio Formentini e con l’Accademia delle Belle Arti».

«Dal Centro Internazionale Brera sono passati – tra i molti altri – protagonisti della letteratura, della scienza, del cinema e della musica come Vaclav Havel, il regista Waida, Lech Walesa, Sacharov, Jiri Pelikan, David Cooper, André Glucksmann, Bian Ino, Jack Lang (ministro francese della Cultura con Mitterrand). Sono stati fatti conoscere, tra i molti altri, in Italia con i loro stage, l’Odin Theatre, la coerografa Pina Bausch e la filmaker Rebecca Horn. Qui sono stati ospitati gli esordi di autori italiani, allora sconosciuti, come Roberto Benigni e Nanni Moretti, le grandi mostre di Jo’ Ponti e Titanus. Mario Merz e Arte e Società con gli artisti emergenti del momento».

A luglio all’autrice è stata recapitata la lettera di ringraziamento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per aver ricevuto la sua opera.

«Io, fragile pensatrice con la passione per la poesia e le sue fluttuazioni del pensiero stesso. Io, che ancora ripenso alla dedica del maestro “A Maria Teresa avviata sulla difficile strada della poesia…Federiciano 2018”. Quando il coraggio di osare mi spinse a osare. Quando quel “Tutto torna” è verità acclarata. Ecco cosa ne ho fatto dei miei sogni da bambina: custodirli e tirarli fuori. Là, dove dicevano di essere e dove erano destinati a essere».

(t.f.)

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