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Cronaca

Jesi Mario Adinolfi a San Nicolò e fuori monta la protesta – VIDEO

Pomeriggio movimentato, schierati Polizia e Carabinieri, contestazione per la presentazione del libro “Contro l’aborto

di Elena Tisè

Jesi, 16 aprile 2023 – Una cinquantina di manifestanti si sono radunati in Corso Matteotti in segno di protesta indirizzata alla presentazione del libro di Mario Adinolfi Contro l’aborto. Con le 17 regole per vivere felici, che si è svolta ieri pomeriggio nella chiesa di San Nicolò, presente l’autore.

Evento introdotto dal coordinatore regionale del Popolo della Famiglia (movimento fondato dallo stesso Adinolfi), Fabio Sebastianelli, alla presenza anche del vescovo Gerardo Rocconi

«L’aborto è un atto di violenza omicida, va vietato in tutti i modi. La mediazione? Non esiste», ha affermato, tra l’altro, Mario Adinolfi nel corso della presentazione, confrontandosi con il pubblico presente che ha chiesto anche se esiste la possibilità di una mediazione per sensibilizzare i giovani al tema.

Il tutto, però, mentre all’esterno erano schierati, sotto una insistente pioggerella, di fronte alla chiesa, muniti di fischietti, cartelloni e musica ad alto volume diffusa da un altoparlante per disturbare l’iniziativa, il Centro sociale di Jesi Tnt, il Collettivo transfemminista Colla e altri rappresentanti dei Centri sociali delle Marche.

A monitorare la situazione Polizia, Carabinieri e Polizia Locale, presenti il dirigente del Commissario, vice questore Mario Sica e il Comandante della Compagnia Carabinieri di Jesi, capitano Elpidio Balsamo

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«E’ incredibile che nella nostra città venga presentato un libro del genere, quello dell’aborto è un tema delicato per la nostra regione considerato l’elevato numero di medici obiettori di coscienza e il malfunzionamento dei consultori», ha affermato una delle rappresentanti del Tnt di Jesi

«Siamo qui per chiedere che l’aborto sia libero, accessibile e sicuro e che i consultori inizino a focalizzarsi anche su temi più vicini alla realtà e alle donne, come anche la transessualità»

All’uscita di Mario Adinolfi dalla chiesa i manifestanti non hanno perso l’occasione per riaccendere la protesta – sono volati anche insulti e fischiaccompagnandolo lungo il tragitto verso il monumento a Pergolesi, nell’omonima piazza, dove era in attesa l’auto sulla quale sarebbe salito per andarsene.

Adinolfi, circondato comunque da un cordone di Poliziotti e Carabinieri e scortato da presso dallo stesso vice questore Sica, si è attardato a rispondere alle accuse e a filmare le proteste dei manifestanti, ma è stato subito invitato dalla scorta a proseguire senza indugio verso l’auto, con la quale si è allontanato dai manifestanti che continuavano imperterriti a fischiarlo.

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