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Cronaca

JESI Mercato cittadino, buona la “seconda”: bancarelle sotto il sole

Tanti jesini lungo Corso Matteotti e in centro nella mattinata odierna, gli ambulanti: «È nell’interesse di tutti rispettare le regole»

JESI, 23 maggio 2020 – Dopo la disavventura meteorologica di mercoledì, questo sabato mattina è sembrato più clemente. Col sole sono usciti tanti jesini che hanno iniziato a riprendere la vita sociale e cittadina, recandosi anche al mercato infrasettimanale in centro.

Nuove regole, come già avevamo accennato, per avventori e ambulanti, regole semplici ma fondamentali per evitare recrudescenze del virus.

E quello di oggi è stato un primo test per re-imparare a lavorare in queste condizioni e monitorare i comportamenti delle persone.

«La maggior parte della gente rispetta le regole – spiega Brunella Bordicchia da dietro il nastro che garantisce la distanza dei potenziali clienti dalla sua bancarella in piazza della Repubblica -. Alcuni sono molto prudenti e nemmeno toccano i capi che gli interessano. La ripresa è lenta e ancora ci sono poche vendite, ma le persone si comportano bene: lo abbiamo notato anche ad Ancona e Porto Recanati nei giorni scorsi».

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Brunella Bordicchia, piazza della Repubblica

L’importante, però, è stato ripartire, senza paura ma anche senza incoscienza. Gel igienizzanti o guanti, un po’ di attenzione alle distanze e mascherine obbligatorie. Pochi ingredienti da tenere però rigorosamente presenti.

Con la Polizia Locale a controllare che tutto sia il più possibile a prova di contagio e con i percorsi entrata/uscita differenziati, gli ambulanti sono di nuovo a lavoro.

«Il nostro compito è anche quello di disperdere eventuali gruppi di persone troppo vicine – conferma Ambra La Rocca -. Le persone però si erano ormai abituate a non uscire, perciò al momento non c’è ancora nemmeno rischio di assembramenti».

«Il flusso di persone è superiore alle aspettative – dice invece Simona da piazza Ghislieri -. La gente si comporta bene, è nell’interesse di tutti rispettare e far rispettare le regole: se il Paese chiude di nuovo, non ci rialziamo più. Abbiamo tutti bisogno dell’aiuto degli italiani, ne hanno bisogno i mercati, ma anche ristoranti, bar, locali, negozi, attività varie. Se non ci aiutiamo, il motto “andrà tutto bene” non ha senso».

(e.o.)

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