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Cronaca

Jesi No allo spreco alimentare, ecco i contenitori “Take me home”

Sono 6.000 le confezioni realizzate dal Rotary Club Jesi con il patrocinio del Comune, per l’imballaggio delle bevande o pietanze che restano a tavola quando si va al ristorante, così da portarle a casa

Jesi – A chi non è mai capitato di andare al ristorante o in enoteca e non finire il contenuto del vassoio di portata o la bottiglia di vino che è stata ordinata? A qualcuno sarà venuto in mente di chiedere al cameriere di poter imballare il cibo restante per portarselo a casa, qualcun altro per avrà rinunciato all’idea seppur con il dispiacere di lasciare tanto ben di Dio nel piatto.

Da queste considerazioni è nato il progettoTake me home – presentato in Comune stamattina – del Rotary Club Jesi, supportato dal Distretto Rotary regionale e patrocinato dall’Amministrazione comunale, rivolto ai locali della città e della Vallesina che vorranno aderire all’iniziativa. Consiste nella realizzazione di contenitori per l’imballaggio del cibo e del vino che non vengono consumati al ristorante e potranno così essere portati a casa dal cliente, evitando che vadano sprecati.

A promuovere l’iniziativa tra le attività commerciali saranno le associazioni di categoria Cna e Confartigianato di Jesi.

«Con queste confezioni eleganti e funzionali vorremmo combattere il pregiudizio e l’imbarazzo spesso collegati alla richiesta del cliente di portare a casa il cibo o il vino che avanzano dopo il pasto al ristorante – ha spiegato il presidente del Rotary Club, Mauro Ragaini -. Un pregiudizio che viene da lontano, quando nel dopoguerra c’era la povertà e andare al ristorante era un lusso, chiedere al ristoratore di portare a casa gli avanzi veniva considerato un disonore, un gesto che dimostrava di essere poveri».

«Oggi la situazione è ben diversa e dobbiamo contrastare gli sprechi, considerato che quotidianamente viene persa nel mondo una quantità di cibo pari a 1,3 miliardi di tonnellate. Un vero insulto alla povertà in cui versano le popolazione che di cibo non ne hanno abbastanza e un insulto anche alla nostra intelligenza, per la perdita economica che questo fenomeno comporta».

«Il Rotary Club Jesi vuole promuovere un approccio più consapevole al consumo di cibo, evitando gli sprechi e promuovendo le buone pratiche per il suo recupero sia nella quotidianità che nelle fasi produttive, abbandonando i pregiudizi di una volta, in questo siamo consapevoli, ci serve l’aiuto dei ristoratori. Per l’idea del progetto dobbiamo ringraziare uno dei nostri soci: Emanuele Zannini».

Un’idea che il Comune ha deciso fin da subito di sostenere, come ha spiegato l’assessora al commercio, Emanuela Marguccio, trattandosi di una buona pratica all’insegna della sostenibilità, utile per le attività commerciali e anche a favore dei cittadini.

Sono 5.000 i contenitori realizzati per il food e 1.000 quelli per il beverage, che verranno distribuiti a Jesi ma anche ai locali della Vallesina che lo richiederanno «e ci auguriamo che possa estendersi anche ad altri Comuni», hanno spiegato il vice presidente Maurizio Marchegiani, il futuro presidente Paolo Bifani e la socia Alessandra Sassaroli, che si sono occupati più da vicino delle fasi organizzative.

A promuovere l’iniziativa tra gli esercizi commerciali saranno la Cna e la Confartigianato di Jesi.

«Un progetto che riteniamo molto utile, perché c’è tanto spreco e soprattutto, nel caso del vino, capita spesso che il consumatore non ordini la bottiglia, consapevole del fatto che non potrà finirla, in vista di eventuali controlli con l’etilometro nelle ore serali», ha spiegato Francesco Barchiesi, presidente della Cna Jesi.

«Questa è una pratica già ampiamente diffusa in altre parti del mondo, come in America, l’Italia arriva un po’ in ritardo ma è importante sensibilizzare la popolazione al tema dello spreco», ha sottolineato Cristina Brunori, presidente Confartigianato Jesi.

«Una pratica che come locale stavamo utilizzando – ha commentato Luca Civerchia dell’enoteca Rosso Intenso, segnalando che, per il vino, il regolamento prevede che dopo le 23 non possano essere rilasciate agli avventori bottiglie di vetro da portare via -, l’uso di contenitori studiati ad hoc incentiverà ulteriormente i clienti a ricorrere a questa buona pratica».

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