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Cronaca

JESI «Noi in prima linea ma serve responsabilità individuale»

Lo sfogo sui social da parte di un medico del “Carlo Urbani” che ha ripreso a curare i malati di covid-19, «giovani tra i 45 e i 60 anni»

JESI, 27 ottobre 2020 – Lo sfogo di un medico dell’ospedale “Carlo Urbani” sta facendo il giro della rete. Alle prese con i malati di covid-19, il medico pneumologo mette in luce molti aspetti della vita dentro e fuori la struttura sanitaria cittadina

«Impressioni dopo un turno Covid di 13 ore con tutti i miei colleghi schierati in prima linea – racconta -. Il reparto si è praticamente quasi riempito in meno di due giorni».

«Le polmoniti con più grave insufficienza respiratoria e necessità di supporti ventilatori (caschi) le vediamo tra i giovani: 45/60 anni con pochi fattori di rischio, ipertensione, sovrappeso anche lieve, oppure nessuna apparente comorbidità nota – spiega -. Le terapie sono lunghe e laboriose, la malattia passa attraverso stadi progressivi e occorrono anche settimane per stabilizzare i casi». [nk_awb awb_type=”image” awb_image=”266703″ awb_image_size=”full” awb_image_background_size=”contain” awb_image_background_position=”50% 50%” awb_parallax=”scroll” awb_parallax_speed=”0.5″ awb_parallax_mobile=”true” awb_styles=” padding-top: 150px; padding-bottom: 150px;” link=”http://www.caprariauto.it” linkdest=”_blank” awb_class=”caprari”][/nk_awb]

I contagi, evidenzia il medico pneumologo, avvengono in famiglia e nei luoghi pubblici: «Il personale sanitario è già stremato e a rischio di ulteriore deapuperamento per il rischio di contagi in famiglia. Le altre attività non covid stanno progressivamente riducendosi: cerchiamo di arginare una marea montante che potrebbe non essere più fermata. Qui non si tratta di chiudere attività, qui si tratta di responsabilità individuale ed educazione sanitaria. Vi prego».

A Jesi – sino agli ultini dati forniti ieri – sono 22 i ricoverati, 5 al pronto soccorso e 17 in Pneumologia. L’appello all’uso di mascherine e al rispetto per gli altri era arrivato forte e chiaro dall’ospedale “Carlo Urbani” già la scorsa estate quando il pesarese Francesco Foschi, 34 anni, era stato dimesso dopo 130 giorni di calvario.

(e.d.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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