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Cronaca

Jesi Paola Cocola, è il quinto candidato Sindaco

Con la lista civica “Lavoro e Libertà”, l’impegno a difendere i cittadini da tutte le vessazioni subite in pandemia

di Pino Nardella

Jesi, 27 aprile 2022 – È Paola Carmela Francesca Cocola, insegnante 59enne alla primaria Monte Tabor, e anche giornalista, il quinto candidato Sindaco per le amministrative del prossimo 12 giugno. A Jesi dal 2001, originaria di Bagnolo del Salento.

Marco Gambini Rossano, Paola Carmela Francesca Cocola, Beatrice Marinelli

Sostenuta dalle lista civica Lavoro e Libertà è alla sua seconda esperienza diretta in una campagna elettorale avendo partecipato alle amministrative del 2012 con la lista Italia dei Valori a sostegno dell’allora candidato Augusto Melappioni.

Beatrice Marinelli

Una presentazione, la sua, con accanto la Costituzione, diversa da tutte le altre che si sono susseguite in precedenza, quelle dei quattro avvocati, partita dall’assunto che «accanto alle buche per strada ci sono i diritti dei cittadini, calpestati in questi anni di pandemia e per questo noi ci stiamo battendo perché ci rivolgiamo a quanti hanno subito vessazioni dal Governo, diamo voce a loro, che ora con il voto potranno incidere al ripristino dei diritti violati».

Lista gemella anche a Civitanova Marche, presente la promotrice Beatrice Marinelli, e accanto alla candidata Marco Gambini Rossano, a sua volta promotore di quella jesina.

La presentazione al teatro parrocchiale di Santa Maria del Piano, luogo non scelto a caso, come ha sottolineato la Cocola, in quanto «qui ho conosciuto un personaggio poliedrico e importantissimo, Giuseppe Luconi, lui mi ha fatto innamorare delle storie di Jesi».

«I cittadini non vanno lasciati soli – ha detto ancora la candidata -, un Sindaco deve applicarsi per difenderli contro tutte le vessazioni che hanno subito. E da Sindaco promuoverò azioni legali collettive e sostegno all’assistenza legale a chi si oppone alle chiusure».

Un elenco dei problemi cittadini che andrebbero risolti, come il Ponte San Carlo, la sicurezza, l’edilizia scolastica, valorizzando i beni naturali, monumentali e artistici, l’economia, che la città possiede, ma solo un accenno, «l’importante è riprenderci la città, gli spazi, il lavoro senza ricatti, ritornare a fare comunità».

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