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Jesi Pasqua a San Marco con l’Orchestra Pergolesi
Tradizionale appuntamento oggi (ore 18) per la direzione del Maestro Stefano Campolucci, il programma
31 Marzo 2024
Jesi – Tradizionale concerto di Pasqua a San Marco dell’Orchestra Pergolesi diretta dal Maestro Stefano Campolucci.
Se è vero che l’arte racconta il sacro l’affresco duecentesco di scuola riminese della Crocifissione, contenuto all’interno del complesso monastico di clausura delle monache carmelitane della chiesa di San Marco, rappresenta un’espressione emblematica della Passione di Cristo.
Ma anche i più grandi compositori, attraverso i secoli, hanno interpretato con la loro musica le vicende che caratterizzano la Settimana Santa, e hanno creato opere che ci conducono attraverso il viaggio dalla sofferenza alla speranza, dalla morte alla resurrezione. Basti pensare alla scena del Calvario, a quella di Maria sotto la Croce, al canto dell’Alleluia di fronte al sepolcro vuoto.
Oggi, domenica 31 marzo, giorno di Pasqua, alle 18.30, in quello che ormai rappresenta un tradizionale appuntamento, nella stupenda cornice pittorica della chiesa di San Marco, si terrà il concerto organizzato dalla Scuola Musicale Pergolesi.
La formazione da camera vedrà come ospiti il tenore David Mazzoni e il mezzo-soprano Diana Volkova, artisti con esperienze internazionali consolidate.
Nel concerto che sarà proposto in questa domenica di Pasqua è prevista l’esecuzione di alcune delle pagine più significative, tratte dal repertorio legato alla Settimana Santa, che saranno inserite in una narrazione originale realizzata per l’occasione da don Caludio Procicchiani.
Il parroco del duomo ha reinterpretato i momenti chiave della Passione e Resurrezione di Cristo attraverso gli occhi di un osservatore esterno che si trova al cospetto di eventi straordinari. Le meditazioni sulle sacre scritture saranno interpretate dalla voce di Sergio Cardinali, musicista e scrittore jesino, docente della stessa Scuola Pergolesi.
In apertura del concerto verrà eseguita la sinfonia tratta dalla Brockes Passion, un oratorio il cui testo, scritto da un poeta tedesco, fu apprezzato e messo in musica da numerosi autori tedeschi del periodo barocco. Tra essi spicca Georg Frederich Haendel la cui versione, dalla quale è tratto il brano, venne eseguita per la prima volta ad Amburgo nel 1719.
Il percorso proseguirà con “Pietà, Signore”, una partitura che vide la luce nel 1833 a Parigi in un concerto organizzato dall’influente critico e compositore François-Joseph Fétis, in questa occasione venne attribuito a Stradella, autore di fine 600. Si tratta di un accorato appello al Signore affinché perdoni il peccatore contrito che vuole così evitare le pene dell’inferno. Nei secoli scorsi circolava una curiosa voce secondo la quale proprio attraverso le note di questo brano i due sicari che erano stati incaricati di uccidere il musicista dal marito della sua amante, commossi dalla forza della musica e del testo, si pentirono e decisero di risparmiarlo.
Nel corso del concerto saranno proposte anche opere di Vivaldi, noto soprattutto per le sue composizioni vivaci e virtuose, che scrisse però anche opere di genere più intimo, come la Sinfonia per la Settimana Santa che evoca l’atmosfera del Santo Sepolcro. Le melodie struggenti e i ritmi solenni ci immergono nel dolore e nella speranza della resurrezione.
Dello stesso compositore veneziano verrà eseguita “O quam tristis”, tratta dallo Stabat Mater scritta sulla sequenza di Jacopone da Todi con la quale è descritto il dolore di Maria ai piedi della croce.
Con “Le ultime sette parole di Cristo sulla Croce” Haydn concepì un’opera che, per la sua intensità e per il suo stile, aprì la musica classica a un nuovo genere, quello che sarà poi sviluppato dal suo allievo Beethoven, facendo largo uso di dissonanze, sforzati e silenzi improvvisi, contrasti di temi e di dinamiche . Dell’opera dell’artista austriaco verrà eseguito nel Concerto di Pasqua il movimento di apertura, di fronte al quale l’ascoltatore ha subito la sensazione di trovarsi di fronte a un evento straordinario, qualcosa di sconvolgente e di grande. Ed è proprio l’innalzamento la parola-chiave di questo primo movimento, dove l’elevazione, tanto musicale quanto concettuale, trova il suo apogeo nel movimento finale – il “Terremoto” – nel quale lo sconvolgimento della natura, che partecipa in prima persona all’evento della morte del suo creatore, viene resa palpabile in un clima drammatico e parossistico.
Tra i due frammenti strumentali verrà eseguito il Salve Regina di Pergolesi, toccante preghiera mariana, che avvolge l’ascoltatore con la dolcezza e la devozione che richiamano all’atmosfera del celeberrimo Stabat Mater dello stesso autore jesino.
La scena della resurrezione si aprirà con l’aria Exultate Jubilate di Wolfgang Amadeus Mozart: un tripudio di gioia e di lode attraverso le quali si celebra la vittoria trionfante della redenzione, suscitando nell’ascoltatore un senso di festosa elevazione spirituale.
Tra gli autori proposti nella serata figura anche Gioacchino Rossini. Il compositore interruppe la carriera operistica nel 1829 all’età di 33 anni e in seguito si dedicò solo alla musica cameristica e a quella sacra. Nel 1842 portò a termine la sua versione dello Stabat Mater, dal quale è tratto il “Cujus animam” per tenore solista che sarà interpretata dalla voce di David Mazzoni.
Il brano “Domine Deus” è tratto invece dalla Petite messe solennelle conclusa nel 1863. Al termine della stesura dell’opera l’artista pesarese scrisse: «Buon Dio, eccola terminata questa umile piccola Messa. È musica benedetta quella che ho appena fatto, o è solo della benedetta musica? Ero nato per l’opera buffa, lo sai bene! Poca scienza, un poco di cuore, tutto qua. Sii dunque benedetto e concedimi il Paradiso».
Lo stesso compositore, forse già presago della sua prossima morte, definì il lavoro come l’ultimo dei peccati di vecchiaia e può essere considerata, effettivamente, dal punto di vista musicale, come il suo testamento spirituale.
Il concerto si concluderà con una versione cameristica del Regina Coeli, un inno di lode che celebra la resurrezione, scritto da Mascagni immaginando la sua esecuzione all’interno di Cavalleria Rusticana e pensato esattamente per la giornata di Pasqua.
Nel corso della serata sarà effettuata una raccolta fondi finalizzata al progetto di restauro della chiesa di San Pietro.
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