Cronaca
JESI Per 41 anni alla Croce Rossa, un grazie speciale al dottor Francesco Bravi
9 Maggio 2021
In occasione della Giornata mondiale dell’associazione consegnata una pergamena dai sindaci di Jesi, Massimo Bacci, e di Staffolo, Sauro Ragni
JESI, 9 maggio 2021- Ieri 8 maggio la Croce Rossa di Jesi ha celebrato la Giornata Mondiale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. E’ stato il momento culminante di una settimana dedicata all’esaltazione dei principi e dei valori dell’associazione in tutti i Paesi del mondo, anche con il patrocinio delle Amministrazioni locali.
Questa celebrazione, nel nostro territorio, si è concretizzata con l’esposizione per sette giorni della bandiera con l’emblema sul balcone del Municipio di Jesi e di Staffolo e terminerà, a Jesi, con l’illuminazione notturna in rosso dell’Arco Clementino, come pubblico omaggio reso alla Cri dalle autorità cittadine.
Un’ulteriore manifestazione di pubblico apprezzamento si è avuta nella breve ma intensa Cerimonia del ringraziamento svoltasi nella sede di Viale Gallodoro alla presenza dei sindaci di Jesi e Staffolo, Massimo Bacci e Sauro Ragni, e dell’Assessore ai servizi sociali, Marialuisa Quaglieri.
La cerimonia prevedeva la consegna degli attestati di benemerenza ai volontari con più di 15 anni di anzianità di servizio e il primo ad essere omaggiato è stato proprio il presidente Francesco Bravi, emozionato e commosso, che ha ricevuto dalle mani dei Sindaci una pergamena di ringraziamento (foto in primo piano) a nome di tutti i volontari del Comitato, con la seguente motivazione: “Per i suoi 41 anni di servizio prestato con competenza ed umanità in favore della popolazione del territorio e per Io straordinario esempio di impegno, fedeltà e rispetto dei Principi dell’Associazione”.
Si è passati poi alla consegna degli attestati agli altri volontari ai quali, uno alla volta, nel rispetto delle norme anti Covid, e il presidente Francesco Bravi ha espresso la sua personale riconoscenza per i tanti anni della loro vita generosamente dedicati alla Croce Rossa.
Questa cerimonia, che in passato era un’occasione gioiosa di raduno sociale, quest’anno si è svolta in una atmosfera velata di tristezza per il ricordo degli amici scomparsi e per la mesta processione, purtroppo quotidiana , delle macchine in sosta nel piazzale con a bordo tante persone in ansia nell’attesa di sottoporsi al tampone anti Covid.
Ma forse proprio questa situazione insolita e preoccupante ha reso i volontari Cri più determinati e li ha fatti sentire ancora più orgogliosi di appartenere a un’associazione di 14 milioni di militanti sparsi in tutto il mondo che, nel periodo della pandemia e nella sola Italia, è stata capace di offrire un milione e mezzo di servizi alla popolazione malata e sofferente.
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