Cronaca
JESI QUARTO INCENDIO NELLE PALAZZINE IN ABBANDONO TRA VIA ASIAGO E VIA ROMA
27 Dicembre 2016
JESI, 27 dicembre 2016 – E’ successo ancora, per la quarta volta, nelle palazzine abbandonate che di trovano tra via Asiago e il camminamento pedonale che parte da via Roma: ad andare a fuoco, stavolta, è stata la porta di accesso a un appartamento situato al primo piano dello stabile, al civico 102.
La porta è stata divorata dalle fiamme e le pareti d’ingresso dell’appartamento sono state annerite dal fumo.
Le fiamme appiccate non dovrebbero essere di origine dolosa ma dovute a un corto circuito. Anche se lì non dovrebbe abitarci nessuno…
Dolosi erano invece per le altre tre circostanze avvenute a distanza di un paio di giorni, il 7 e il 9 ottobre scorsi. E stanno indagando i carabinieri.
I vigili del fuoco del distaccamento di Jesi, sono intervenuti tra le 11.oo e l’una di stanotte dopo che era scattato l’allarme.
Vicino a quelle palazzine di origine ottocentesca e ristrutturate nel secolo scorso, ci sono anche 3 appartamenti regolarmente abitati da altrettante famiglie, per gli altri, invece, si tratta di abusivi, occasionali e non.
Il problema, adesso, come opera di prevenzione ed evitare altri corto circuiti, è quello di togliere definitivamente l‘energia elettrica che arriva ai contatori, in quanto gli abusivi si allacciano a monte degli stessi, senza compromettere la situazione per le tre famiglie circostanti.
A questo dovrebbe provvedere l‘Enel sin da oggi attraverso un by-pass che permetta la connessione con la rete soltanto per loro e isoli tutto il resto.
Il 7 ottobre scorso avevano preso fuoco una persiana e una porta interna di un secondo piano, il 9 ottobre, invece, a distanza di 48 ore, i vigili del fuoco, rischiando anche grosso per la presenza di una bombola di gpl lasciata lì, erano dovuti intervenire per ben due volte nell’arco della stessa notte in una palazzina a fianco della precedente per un incendio appiccato al portone.
L’area, detta anche dell‘ex filanda Girolimini, fortemente degradata, è di proprietà di privati che proprio lo scorso 1 dicembre avevano presentato al Comune un piano di recupero – il frazionamento, così come proposto, è stato approvato dal Consiglio comunale – che prevede il risanamento dei due edifici più grandi e la demolizione dei tre più piccoli la cui cubatura verrà utilizzata per costruire un unico, terzo stabile.
Prima si comincia, a questo punto, meglio è.
(p.n.)