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Cronaca

Jesi Raccolta fondi San Marco: «Obiettivo raggiunto, ora la progettazione»

Coinvolti quasi mille donatori, adesso l’individuazione del team di tecnici, si lavora anche per inserire la chiesa nelle tappe dell’Itinerario delle vie francescane

JesiObiettivo raggiunto – come avevamo anticipato – quello di arrivare a quota 20mila euro per dare il via alla progettazione dell’intervento di riqualificazione della chiesa di San Marco, bene architettonico di pregio che risale al 1100 e per il quale il Comune di Jesi aveva avviato a febbraio la raccolta fondi, dall’idea del professor Vittorio Massaccesi, neo 95enne.

Leggi anche: Jesi Crowdfunding per San Marco, raggiunti i 20.000 euro

Ieri mattina l’Amministrazione comunale ha presentato l’esito del crowdfounding.

«C’è soddisfazione non solo per l’obiettivo raggiunto – ha sottolineato il sindaco, Lorenzo Fiordelmondo – ma soprattutto per il fatto di poter mettere a terra un progetto volto a risanare uno spazio che svolge una funzione di comunità e proprio in quello spazio hanno preso forma iniziative che hanno dato un’ulteriore spinta a questa funzione, grazie agli eventi che hanno visto la partecipazione di diverse associazioni del territorio e dei cittadini».

«Ci tengo a ringraziare il professor Massaccesi, vero motore del progetto, con lui condividiamo un affetto autentico per la città».

«Ora che l’obiettivo è stato raggiunto – ha spiegato l’assessora ai lavori pubblici, Valeria Melappioni, gli uffici stanno lavorando per pubblicare la manifestazione d’interesse, necessaria per intercettare la squadra di tecnici, guidata da un architetto, interessata a realizzare il progetto iniziale, con l’obiettivo di valutare la fattibilità tecnico-economica degli interventi strutturali e di valorizzazione architettonica in collaborazione con la Sovrintendenza. Si tratterà anche di valutare lo stato degli affreschi e di quantificare l’intervento di restauro».

«Dopo aver individuato il soggetto più qualificato, da lì a poche settimane partirà la progettazione. Solo dopo questa fase progettuale saremo in grado di quantificare le risorse necessarie all’intervento e di recuperarle attraverso la partecipazione a bandi o altre iniziative».

Nel frattempo le donazioni stanno continuando ad arrivare, «l‘iban resterà aperto per accogliere altri eventuali benefattori – ha spiegato Mauro Torelli, dirigente dell’Area servizi al cittadino del Comune -, ad agosto si svolgerà a San Marco anche l’evento organizzato dalla Fondazione Pergolesi Spontini che è stato pensato sempre per promuovere la raccolta, anche se l’obiettivo è stato raggiunto prima e ne siamo soddisfatti. Parallelamente all’avvio del percorso di progettazione parte anche quello che proverà a inserire la chiesa di San Marco nell’itinerario delle vie francescane».

La fondazione benedettina, che risale al 1100, infatti, fu edificata in stile romanico con il convento e il campanile che poi sono stati abbattuti. Il passaggio dai benedettini ai francescani ne ha determinato il restauro in stile gotico, con l’ampia affrescatura e gli impianti decorativi più sfarzosi.

«Alcune testimonianze storiche indicano chefu sepolto lo jesino Crescenzio Crizi, generale dell’ordine francescano e che in quell’area passò San Francesco nel 1218. L’inserimento nell‘itinerario francescano consentirebbe alla chiesa di rientrare in una mappatura e nella rete del turismo religioso».

«Nel 2026, tra l’altro, si celebreranno gli 800 anni dalla morte di San Francesco e anche la chiesa di San Marco potrebbe diventare meta di visite e luogo di cerimonie religiose in tale ricorrenza», ha aggiunto l’assessora alla partecipazione, Loretta Fabrizi, che si è complimentata per lo sforzo collettivo e il bell’esempio di cittadinanza attiva che il crowdfunding ha dimostrato, ringraziando anche l’impegno del Comitato di quartiere dell’Erbarella.

«Nelle ultime settimane ho avuto modo di coinvolgere nella raccolta i miei parenti, i Massaccesi-Gaetti che hanno versato 1.680 euro, poi l’associazione Mutilati e invalidi di guerra e l’Archeo Club – ha spiegato il professor Vittorio Massaccesi -. Anche se i versamenti effettuati risultano 111 in realtà le persone che hanno preso parte alla donazione sono quasi un migliaio. Molti di lori si sono riuniti in gruppi di amici o attraverso le associazioni coinvolte nelle esibizioni, per fare una donazione unica. Non mi stanco mai di ripetere che questa chiesa è di proprietà del Comune di Jesi, quindi appartiene a tutta la comunità dei cittadini. Per questo dobbiamo sostenerla».

«Questa iniziativa manifesta la scelta politica dell’Amministrazione comunale di orientarsi alla programmazione degli interventi invece di agire nell’urgenza. Questa, come il progetto del Viale che vorrei sono un chiaro esempio della nostra finalità» ha concluso il sindaco Lorenzo Fiordelmondo.

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