Cronaca
JESI Riapertura aree gioco: spazi e socialità anche per i più piccoli
17 Giugno 2020
Nel rispetto delle norme di distanziamento fisico
JESI, 17 giugno 2020 – Via i nastri che hanno delimitato le aree gioco in parchi e giardini. Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, ha firmato il decreto con cui, a partire da lunedì scorso 15 giugno, si estende ai bambini nella fascia di età da 0 a 3 anni le opportunità per garantire l’esercizio del diritto alla socialità e al gioco.
In particolare si tratta della riapertura regolamentata di parchi, giardini pubblici e aree gioco ma anche delle attività ludico-ricreative, di educazione non formale come i centri estivi e delle attività sperimentali di educazione all’aperto con la presenza di operatori, educatori o animatori addetti alla loro conduzione, utilizzando le potenzialità di accoglienza di nidi e spazi per l’infanzia, scuole, altri ambienti similari e aree verdi.
Da mesi questi spazi gioco non erano accessibili: gli spiragli concessi all’inizio della Fase 2 prevedevano comunque limiti stringenti per parchi e giardini pubblici, tanto che nel Comune di Jesi le aree adibite al gioco dei bambini sono rimaste interdette, non consentendo attività ludica o ricreativa.
Con la riapertura delle aree verdi, a metà maggio, le aree gioco sono rimaste lo stesso interdette. Da ieri la novità: le attività ludico ricretive sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento fisico e del lavoro in piccoli gruppi, così come previsto dalle specifiche “Linee guida settoriali per la gestione in sicurezza di opportunità organizzate di socialità e gioco per bambini ed adolescenti nella fase 2 dell’emergenza Covid-19”.
Il decreto stabilisce che i Comuni, nel disciplinare le procedure di avvio delle attività ludico ricreative, dovranno favorire la partenza dei progetti nei tempi più brevi possibili.
«Resta confermato quanto disposto con il Decreto n. 192 firmato dal Presidente della Regione Marche – si legge in una nota – in base al quale è prevista solo l’effettuazione di controlli a campione, a posteriori, da parte dell’Asur».
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