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JESI RICORDA LA FUCILAZIONE DI DUE PARTIGIANI: LA LAPIDE VA RIQUALIFICATA
22 Aprile 2019
Si trova in via delle Orfane e lì furono trucidati nel 1944 i partigiani Armando Magnani e Primo Panti: il consigliere comunale Lorenzo Fiordelmondo chiede di intervenire
JESI, 22 aprile 2019 – La lapide commemorativa di via delle Orfane va sistemata. Il consigliere Lorenzo Fiordelmondo, del Partito Democratico, porta la questione all’attenzione del Consiglio comunale del prossimo 30 aprile.
Era l’8 febbraio del 1944 quando un plotone di fascisti al comando del console Gardini fucilò Armando Magnani, partigiano, sotto il muraglione del brefotrofio di via Delle Orfane e via XX settembre.
Il suo corpo resterà abbandonato sul luogo dell’esecuzione fino a sera. Il giorno dopo, il 9 febbraio, nello stesso luogo venne fucilato il muratore jesino Primo Panti, anche lui partigiano, catturato in un rastrellamento a Staffolo.
A ricordo di quei terribili fatti, sul muro in cui poggia la lapide sono ancora visibili i grossi fori dei proiettili risalenti al momento della fucilazione (foto accanto).
«La lapide commemorativa ad oggi risulta non in perfette condizioni – spiega il consigliere del Pd -. Le tracce della fucilazione dei due partigiani, ancora rinvenibili e ben visibili in loco, sono elementi in grado di raccogliere un tratto autentico della storia della nostra comunità cittadina, in occasione dei difficili momenti che precedettero la sua liberazione. La cultura democratica e l’educazione alla memoria della Resistenza sono strettamente connesse e alimentano i valori dell’educazione alla pacifica convivenza civile. Una vicenda questa, riportata anche quale fatto saliente nella pubblicazione dal titolo “L’anno più lungo (25 luglio 1943 – 20 luglio 1944)” di Giuseppe Luconi, giornalista e memoria storica della nostra città».
Il consigliere pertanto, ha presentato una mozione per chiedere al Sindaco e alla Giunta di attivarsi per un progetto di riqualificazione del luogo della fucilazione dei partigiani Panti e Magnani, «verificando altresì la possibilità di rendere partecipi gli studenti del Liceo Artistico “Edgardo Mannucci” affinché, attraverso il loro estro giovanile e le loro capacità artistiche, possano conferire maggior lustro alla traccia storico culturale, ancora presente nella nostra città».
Eleonora Dottori
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