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Cronaca

Jesi Samuele Animali: «Strutture sportive, il problema è complesso»

L’assessore interviene sulla questione della mancanza degli spazi per fare sport al chiuso, per la quale sta mediando tra scuole e Provincia al fine di riaprire al più presto le palestre: «Abbiamo fatto molto per conservare l’esistente»

Jesi – In merito alla querelle sulle palestre provinciali chiuse a causa del braccio di ferro tra Istituti superiori e Provincia di Ancona, è intervenuto l’assessore allo sport Samuele Animali.

Il vice sindaco, tirato per la giacca da diverse Società sportive dilettantistiche che non riescono ad allenarsi e non hanno ancora i campi in cui giocare i rispettivi campionati ormai alle porte, ha affidato ad un post sui suoi canali social un chiarimento e il proprio punto di vista al riguardo.

«Quando si parla di strutture sportive a Jesi – esordisce Animali – si fa riferimento a un sistema ricco e complesso, in cui il Comune svolge un ruolo diverso a seconda delle situazioni».

«Escludendo parchi e playground a ingresso libero, parliamo di 24 impianti di proprietà, di cui 12 all’aperto e 12 al chiuso, per i quali il Comune assegna gli orari, cercando di conciliare le diverse esigenze delle società sportive».

Un patrimonio ricchissimo, insomma, ma che senza l’ausilio delle strutture provinciali non basta a sodisfare le richieste di tutti e la crescente domanda di spazi che, tuttavia, non può essere considerato un peso, bensì una ricchezza.

Samuele Animali ha poi ammesso che per supportare questo movimento «esistono strutture di proprietà di enti diversi (Provincia e parrocchie) e proprietà privata» e che «c’è una mobilità con i Comuni più vicini per questioni tecniche», dato che quelle comunali non sarebbero nemmeno lontanamente sufficienti per tutti.

Chiarito lo scenario, è entrato nel merito della problematica che è chiamato, non senza difficoltà a gestire.

«All’inizio di una nuova stagione sportiva – ha scritto – ci sono alcune difficoltà da superare. I lavori alla palestra Carbonari che riaprirà questa settimana, mentre il mancato accordo tra alcuni dirigenti scolastici e la Provincia di Ancona ha reso indisponibili ben quattro palestre».

«Al Comune di Jesi è stato chiesto di sopperire (gratuitamente) con propri atti, personale e risorse. Ma non abbiamo ancora né titolo né chiavi. Vista la disponibilità manifestata dalla Provincia immaginiamo che la situazione potrà sbloccarsi a breve».

Insomma, la mediazione sotto traccia che il nostro giornale aveva anticipato nei giorni scorsi, è confermata dal diretto interessato, che non nasconde difficoltà nel mediare.

«Trattandosi di una partita importante (non parliamo di guerra tra poveri, per carità) tutti provano a tirare l’arbitro per la giacchetta».

Infine, uno sguardo al futuro, chiarendo che per risolvere la situazione non basta un colpo di bacchetta magica, ma serve programmazione a lungo termine che non può escludere la conservazione del patrimonio esistente.

«La realizzazione di un nuovo impianto sportivo va programmata con molti anni di anticipo e che l’età media degli impianti a disposizione si aggira sui 30-40 anni, per cui oggi hanno bisogno di urgenti interventi di manutenzione straordinaria che in passato sono stati carenti o assenti».

L’intervento social dell’assessore allo sport si chiude con la rivendicazione di quanto nell’ultimo periodo è stato fatto nel senso della conservazione e recupero delle strutture sportive cittadine esistenti.

«Manutenzioni necessarie, urgenti ed economicamente molto impegnative oltre alla Carbonari, hanno recentemente interessato PalaTriccoli, palestra Federico II, campo da rugby, campo Petraccini. Altre sono in programma nei prossimi mesi».

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