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Cronaca

Jesi Senza telefono e immersi nel verde, il progetto del Liceo Scientifico “Da Vinci”

Tre giorni in autogestione senza l’uso della tecnologia digitale presso il Centro di educazione ambientale “La Confluenza” di Osimo, coinvolti gli studenti di una classe terza


Jesi – Nei giorni 9, 10 e 11 settembre, primo giorno di scuola, si è svolto il progetto Netless.

Per cercare di allontanare i giovani dall’uso del proprio telefonino, il professor Raniero Colonnelli ha organizzato, per gli studenti e le studentesse di una classe del terzo anno del Liceo Scientifico “Leonardo Da Vinci”, un progetto di tre interi giorni in autogestione, dal nome Campus Verde Netless, consistente principalmente nel convivere insieme giorno e notte presso il Centro di educazione ambientaleLa confluenza” di Osimo, lungo il fiume Musone.

«Questo progetto è nato dalla considerazione che una delle nuove e attuali problematiche degli adolescenti (e non solo) è il continuo aumento delle ore di utilizzo del proprio smartphone – spiegano dall’istituto – a discapito di attività da vivere all’aria aperta. Gli aspetti preoccupanti dell’eccessiva digitalizzazione e dell’isolamento al chiuso determinano, cosa ormai accertata da pubblicazioni di ricercatori delle più celebri università mondiali, pericoli per la salute dell’individuo e di conseguenza dell’intera società».

I pericoli per la salute sono diversi: partiamo dall’aumento del grado di miopia, per passare
a quelli più importanti, come il disturbo dello sviluppo delle funzioni cognitive, quali riduzione dell’attenzione, della memoria e dell’empatia, con aumento addirittura di forme conclamate di demenza.


Per questi aspetti il progetto ha allontanato, per almeno tre interi giorni, l’attenzione degli alunni dallo smartphone – che è stato lasciato a casa – , per dedicarsi totalmente ad attività che sono state svolte all’aria aperta, immergendosi appunto nella natura.

Attività che sono state di tipo psicopedagogico, come condivisione delle aspettative, mental coaching e di tipo naturalistico, come passeggiate didattiche con guide naturalistiche lungo il fiume Musone, analisi dei macroinvertebrati del fiume, identificazione degli alberi e arbusti dei margini fluviali.


La convivenza è avvenuta in totale disconnessione dal digitale, abbandonando completamente il virtuale.

Il prof. Colonnelli è stato aiutato dai docenti Cinzia Burattini e Andrea Diamantini per la gestione delle tre intere giornate. Per le attività svolte hanno contribuito i docenti Serena Cesaroni, Cinzia Pollonara, Francesca Leoni e Massimo Freddi.


L’esperienza è stata davvero formativa perché ha proposto ai ragazzi e alle ragazze un’alternativa che molto raramente capita loro di vivere per un periodo non brevissimo, che ha portato a relazioni autentiche vissute in prima persona, in un lento trascorrere del tempo dettato dalla natura.

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