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JESI SOCIAL OPERA AL VIA: UNA RETE FRA TEATRO, SCUOLE E SERVIZI SOCIALI

SOCIAL OPERA 2019

Un progetto della Fondazione Pergolesi Spontini che dà a tutti la possibilità di fare esperienze teatrali, messa in scena finale il 27 settembre a conclusione del Festival Pergolesi Spontini

JESI, 17 marzo 2019 – Ottova edizione del Social Opera sotto il segno di Carmen di Bizet. Torna il progetto della Fondazione Pergolesi Spontini che fa rete con scuole e servizi sociali.

social opera

Massimo Ippoliti, Lucia  Chiatti e Marialuisa Quaglieri

Il progetto coinvolge persone con disabilità fisica o intellettiva, studenti, educatori, operatori culturali, teatrali e socio-sanitari del territorio. La storia di Carmen è il pretesto per parlare di sentimenti e di emotività corporea. Due le attività inlcuse nel Social Opera: OperaH, VIII edizione, organizzato con il contributo di Asp Ambito 9, Comune di Jesi, in collaborazione con Umea (Unità multidisciplinare età adulta), Cooss Marche, Teatro Cocuje e Nuovo Spazio Studio Danza; Banco di Scena, VI edizione, è organizzato in collaborazione con il Liceo Artistico Mannucci, il Liceo Classico Vittorio Emanuele II e l’Iis Marconi-Pieralisi di Jesi. Il progetto gode del sostegno del fondo Beneficienza di Intesa San Paolo e Caterpillar Italia Srl.

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Rosa Ragni, PaolaVimini e Simonetti (Caterpillar)

«Un progetto nobile e ambizioso che ci permette di fare rete con le realtà del territorio» il commento di Lucia Chiatti, ad della Fondazione Pergolesi Spontini. «Saranno 11 le persone con disabilità coinvolte – ha aggiunto Paola Vimini per l’Asp -. Negli incontri settimanali hanno l’occasione di sperimentare ed esprimersi, riconoscendo abilità che non pensavano di avere».

A curare il laboratorio teatrale di OperaH sono Gianfranco Frelli e Sara Lippi, che attraverso giochi teatrali e movimenti coreografici daranno vita alla messa in scena finale “Carmen a modo nostro“.

«Non è un lavoro semplice ma una scommessa. Questo progetto dà la possibilità a tutti di fare esperienze teatrali» ha aggiunto Frelli. «La possibilità di esprimersi è importante, questo progetto offre opportunità lavorative e di integrazione» ha aggiunto l’assessora ai servizi sociali Marialuisa Quaglieri. La messa in scena finale si terrà il prossimo 27 settembre al Teatro Pergolesi di Jesi, a chiudere il XIX Festival Pergolesi Spontini.

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Gianfranco Frelli

A curare lo spettacolo in ogni sua parte saranno gli studenti del Banco di Scena. Nato da un’idea di Paolo Appignanesi della Fondazione e del professor Massimo Ippoliti del Liceo Artistico jesino, il percorso formativo coinvolge studenti offredo un orientamento in campo universitario e conoscenze spendibili nel mondo del lavoro.

Il progetto di alternanza scuola-lavoro è destinato agli studenti del terzo e quarto anno dell’artistico, del Classico e del Pieralisi. Quattro i corsi: scenografia, sartoria teatrale e illuminotecnica, comunicazione.

«Esperienza importante per i ragazzi che cureranno tutti gli aspetti dello spettaccolo finale» hanno sottolineato Appignanesi e Ippoliti. SOCIAL OPERASoddisfatti i dirigenti scolastici: «Il teatro è nel dna del Liceo Classico, aderire è stato spontaeo – ha ricordato Rosa Ragni, dirigente del Classico -. L’attività teatrale amplia le competenze e permette di lavorare su se stessi: elemento particolarmente prezioso in un momento di analfabetismo emotivo come quello che stiamo vivendo e che va affrontato con questi mezzi».

«Sono molto attento alla professionalità dei ragazzi – ha aggiunto il dirigente del Marconi Pieralisi, Corrado Marri -. Abbiamo proposto a 120 studenti questo corso, 12 dei quali saranno scelti».

(e.d.)

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