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JESI STAGIONE LIRICA DI TRADIZIONE, “TURANDOT” AL TEATRO PERGOLESI

Domani, venerdì 29 novembre, e domenica 1 dicembre, mentre “Carmen” in cartellone venerdì 20 dicembre e domenica 22

JESI, 28 novembre 2019 – Turandot di Giacomo Puccini nella versione incompiuta del 1926, così come la eseguì alla prima alla Scala Arturo Toscanini. È il terzo titolo del cartellone della 52esima stagione lirica di tradizione del teatro Pergolesi, in scena venerdì 29 novembre ore 20.30 e domenica 1 dicembre ore 16 (anteprima giovani avvenuta ieri, mercoledì 27 novembre).

L’opera è diretta dal Maestro Pietro Rizzo con la regia, le scene, costumi e luci di Pier Luigi Pizzi, in una nuova produzione della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con Fondazione Rete Lirica delle Marche, nello storico allestimento dell’Associazione Arena Sferisterio.

L’orchestra è la Filarmonica Marchigiana, il coro Ventidio Basso di Ascoli Piceno è diretto da Giovanni Farina, i Pueri Cantores “D. Zamberletti” di Macerata sono guidati da Gian Luca Paolucci.

Nella compagnia di canto, Turandot è il soprano Tiziana Caruso che, nel corso dell’anno, è stata già la principessa “di gelo” alla Shanghai Opera House e all’Ópera de Tenerife.

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Il principe ignoto (Calaf) è il tenore Francesco Pio Galasso, il basso marchigiano Andrea Concetti canta Timur, Maria Laura Iacobellis è Liù, Cesare Catani è l’imperatore Altoum, Paolo Ingrasciotta con Ugo Tarquini e Vassily Solodkyy, formano il trio dei ministri imperiali Ping, Pang e Pong.

Completano il cast Egidio Egidi (il principe di Persia) e Erika Rombaldoni (la tentazione).

La “Turandot” è un’opera in 3 atti e 5 quadri, su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, lasciata incompiuta da Puccini e successivamente completata da Franco Alfano, uno dei suoi allievi.

Fu rappresentata per la prima volta il 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano, sotto la direzione di Toscanini, il quale interruppe la rappresentazione a metà del terzo atto, due battute dopo il verso «Dormi, oblia, Liù, poesia!», ovvero dopo l’ultima pagina completata dall’autore, rivolgendosi al pubblico, secondo alcune testimonianze, con queste parole: «Qui termina la rappresentazione perché a questo punto il Maestro è morto».

La sera successiva, sempre sotto la direzione di Toscanini, l’opera fu rappresentata nella sua completezza, includendo anche il finale di Alfano.

Nel dicembre del 1923 Puccini completò tutta la partitura fino alla morte di Liù. Il compositore morì a Bruxelles il 29 novembre 1924, lasciando le bozze del duetto finale.

Il cartellone lirico prosegue poi venerdì 20 dicembre ore 20.30, domenica 22 ore 16, con anteprima giovani mercoledì 18 dicembre ore 16, con l’opera “Carmen” di Georges Bizet, diretta da Beatrice Venezi con la regia di Paul-Émile Fourny, le scene di Benito Leonori, i costumi di Giovanna Fiorentini, light designer Patrick Méeüs, per una nuova produzione della Fondazione in co-produzione con Opéra-Théâtre de Metz Métropole, Opéra de Massy, Opéra de Reims, Centre lyrique Clermont Auvergne, Fondazione Rete Lirica delle Marche.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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