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JESI STASERA IL GRANDE EVENTO: IN PIAZZA FEDERICO II “IL VOLO DELL’AQUILA” (VIDEO PROVE GENERALI)

piazza4JESI, 1 settembre 2016 – Il XVI Festival Pergolesi Spontini, che si inaugura stasera, giovedì 1 settembre alle ore 21,00 in piazza Federico II con la prima esecuzione assoluta de “Il volo dell’aquila”, raccoglie la sua emozione e il suo pensiero dedicando i suoi due appuntamenti spirituali al ricordo delle vittime del terremoto: il 10 settembre nella Basilica della Santa Casa di Loreto le note dello Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi risuoneranno per riassumere nella sofferenza della Vergine sotto la Croce il dolore delle popolazioni colpite.

Le vittime verranno inoltre ricordate il 25 settembre nella chiesa di San Marco di Jesi, nel corso del Concerto Liturgia solenne per la Cappella Reale di Sicilia che avrà luogo durante la celebrazione della Messa.20160831_220632

L’inaugurazione del Festival sarà, dunque, stasera, con un grande spettacolo: “Il volo dell’Aquila”, kermesse di musica, teatro danza ed evoluzioni circensi, ideata da Franco Dragone, creatore di eventi conosciuti in tutto il mondo tra cui le regie per il Cirque du Soleil, e la cerimonia di inaugurazione dei Mondiali di Calcio del Brasile del 2014.

In prima rappresentazione assoluta, l’evento è dedicato a Federico II di Hohenstaufen ed avrà luogo nella piazza di Jesi dove nacque, sotto una tenda, il grande Imperatore svevo, il 26 dicembre del 1194.

La narrazione è costruita intorno al racconto della nascita di Federico e alla figura della madre, Costanza d’Altavilla, che secondo la leggenda partorì sotto una tenda alla presenza delle autorità civili e religiose della città, proprio in questo luogo dove a breve sorgerà un Museo dedicato all’Imperatore.

Si tratta di una nuova produzione e di una nuova commissione della Fondazione Pergolesi Spontini, in collaborazione con MaterElettrica e con Scuola di Musica elettronica e applicata del ConservatorioE.R. Dunidi Matera.

piazza2In scena, su un palco ottagonale che richiama Castel del Monte e sotto una statua – frutto del laboratorio del teatro Pergolesi – che riproduce la madre di Federico II, oltre 130 artisti, con voci, cori polifonici, strumenti elettronici, artisti di circo contemporaneo, giochi di luce, recitazione e danza.

La grande e conclusiva prova generale è andata in scena ieri sera con un  discreto pubblico a seguire tutte le evoluzioni degli artisti di circo, i canti, il susseguirsi dei momenti scenici e le luci.

Particolare interessante, la riproduzione della tenda con il raggio laser e fumo scenico, tenda che ha ricoperto, a un certo punto, parte della piazza.

Ma anche il risuonare delle campane del duomo, una prima volta  alle 23.00, particolare insolito ma necessario alla rappresentazione.

L’azione scenica con la musica e la direzione di Fabrizio Festa, la drammaturgia di Vincenzo De Vivo, e la regia di Gianpiero Francese, propone le confessioni di un’imperatrice, Costanza d’Altavilla, con testo del monologo a cura di Virginia Virilli, giovane scrittrice e autrice teatrale che pubblica per Feltrinelli, e testi poetici da Virgilio (Bucoliche, Egloga IV), Dante (Paradiso, canto terzo), e dallo Stabat Mater di Jacopone da Todi.piazza12

Elementi scenografici e costumi sono di Benito Leonori, il video design di Luca Agnani; orchestrazione elettronica di Gianpaolo Cassano, Manuel Tricarico, Andrea Salvato, Antonio Colangelo, Fabrizio Festa. Protagonista nel ruolo di Costanza d’Altavilla è l’attrice Diletta Masetti, cantano il soprano Yuliya Poleshchuk ed il controtenore Ilham Nazarov. Suona MaterElettrica Ensemble. Il Coro Polifonico del Festival diretto da Maruska Di Giannatale è composto da 62 artisti del territorio, provenienti dal coro Federico II, dalla corale San Francesco d’Assisi, dalla corale Santa Lucia, di Jesi, dal coro Gaspare Spontini di Maiolati Spontini e dal Coro Vox Nova di Fabriano.

piazza10Danzatori Federica Posca e Giuseppe Ranieri, gli artisti di circo contemporaneo sono Davide De Bardi, Giulio Lanfranco, Alessandra Maida, Marino Mezzogiorno Brown. Nei movimenti di massa, sono impegnate oltre 60 persone formate da Franco Dragone e Giuliano Peparini nel corso di un workshop gratuito organizzato a Jesi nei giorni scorsi alla palestra Carbonari.

Spiega Franco Dragone: “Nell’immaginario di un uomo nato nel sud dell’Italia Federico II ha un posto particolare. I suoi castelli non sono lontano da Cairano, il mio paese natale, e le tradizioni popolari che ho conosciuto da bambino si rifanno a lui nelle storie e nelle canzoni d’origine più antica: re, imperatore, sapiente, poliglotta, mago, anticristo, campione nella caccia al falcone, poeta innamorato delle donne cristiane e saracene.piazza15

Il volo dell’Aquila non è una rievocazione storica, è una festa teatrale, che attraverso la memoria di uno splendido passato, parla il linguaggio del nostro tempo: la voce, la musica elettroacustica, la luce, i linguaggi del corpo – recitazione, danza, virtuosismo circense – sono quelli della nostra epoca. I contenuti, invece, vengono da lontano: la poesia di Virgilio, di Dante e di Jacopone, il ricordo di una donna, l’Imperatrice Costanza, che nella piazza di Jesi diede alla luce Federico, l’orgoglio della Città regia fedele all’Impero anche se apparteneva agli stati del Papa.

Nasce da qui un progetto più vasto, pensato per i tanti luoghi legati all’Imperatore: piazze e castelli, cattedrali e città murate nel sud dell’Italia. Ma per Federico occorre guardare lontano, a nord verso la Germania, a sud verso Cipro e Gerusalemme”.

(p.n.)

 

 

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