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Cronaca

JESI, STORIE DI VITA QUANDO LA SOLIDARIETÀ ERA UN VALORE SENZA CONFINI TRA LE CLASSI SOCIALI

JESI, 14 maggio 2015 – Avremmo potuto intitolare la foto “benedetto tra le donne”, ma sarebbe stato famiglia1difficilissimo individuare chi, tra quelle quattro creature, è un maschietto, visto che all’epoca in cui è stata scattata quell’immagine tutti i bebè erano stretti nelle fasce e, nella circostanza, tutti vestono lo stesso coprifasce. Ma i misteri – o meglio le curiosità – che questa foto nasconde sono altre; innanzi tutto diciamo che i tre neonati in braccio alle mamme vestite di scuro sono nati nello stesso mese dell’anno 1935, l’altro due mesi dopo; quattro cugini/e dunque con la data del compleanno ravvicinata. L’altra particolarità è legata alle quattro puerpere, tutte nuore di mamma Maria, una donna forte che sovrintendeva alle necessità di una famiglia composta da 27 soggetti; abitavano in località Schito di Treia (MC) ed erano agricoltori su di un terreno di proprietà della notissima famiglia di avvocati Magnalbò che tra le loro conoscenze annoveravano anche quella del Prefetto dell’epoca. Anche per questo due personaggi entrano nella nostra storia, anche se tra le due personalità e la famiglia non esistevano legami. Che cosa è successo. Bisogna fare un passo indietro nella storia dei servizi sociali, all’epoca in cui fu fatta la foto e quando nacquero le quattro creature riprodotte non esisteva il servizio sanitario odierno che offre gratuitamente assistenza alle gestanti in ogni fase; in quegli anni – e anche dopo – le famiglie dovevano pagare di tasca propria le prestazioni della levatrice. Un esborso che in quella famiglia si sarebbe dovuto moltiplicare per 4 nel giro di poche settimane. Ecco allora entrare in scena l’avvocato Magnalbò ed il Prefetto; il primo fece presente all’autorità governativa le condizioni di vita di quella numerosa e brava famiglia, il secondo, che aveva avuto modo di apprezzare la loro laboriosità nel giorno della trebbiatura si fece carico della situazione dispensando la famiglia dal pagamento della parcella.
Ritorniamo alla foto e sveliamo quale dei quattro bebè è il maschio, Antonio Mazzieri, colui che ci ha raccontato l’interessante storia : è il secondo da sinistra, oggi, con i suoi 80 anni, vive tranquillamente nel quartiere Minonna in compagnia della moglie, Maria Simonetti. La famiglia di Antonio stette per pochi anni a Schito di Treia, già nel 1938 si trovava in comune di Cingoli per poi trasferirsi a Jesi soltanto nel 1997 in compagnia della moglie e della figlia Santina, sposata Mazzieri, che gli ha “regalato” due nipoti.
(Sedulio Brazzini)

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