Cronaca
JESI Striscione anarchici danneggiato, Fava: «Sfregio alla città»
27 Dicembre 2021
Rinvenuto parzialmente strappato la mattina di Natale, era davanti alla sede di via Pastrengo: reazione anche di Tullio Bugari
JESI, 27 dicembre 2021 – Il danneggiamento dello striscione degli anarchici, dedicato alla lotta dei lavoratori e delle lavoratrici della Caterpillar, non lascia indifferenti.
Posto all’entrata del Circolo “Luigi Fabbri”, in via Pastrengo, è stato rinvenuto sfregiato la mattina di Natale.
«Un chiaro segno di degrado democratico – commenta l’ex sindaco Gabriele Fava – nonché di una preoccupante inclinazione ideologica. Lo sfregio attuato non è quello materiale, quanto piuttosto quello indirizzato al suo contenuto. Non comprendere quanto importante sia per la nostra città essere al fianco dei lavoratori della Caterpillar, non comprendere il valore che quella unità produttiva ha nella struttura economica e sociale con i suoi occupati, è indice di cecità intellettuale».
Secondo Fava chi ha agito non possiede «neppure la memoria storica della nostra comunità, ignorando evidentemente che la Caterpillar è figlia della sua progenitrice, la Sima, e della
lunga vittoriosa lotta che, negli anni ’80, la città intera condusse per la salvaguardia di quella storica azienda. Che dire? I vandali, la notte, sarebbe preferibile che passassero il tempo leggendo libri di storia cittadina, piuttosto che ferirne le tradizioni di civiltà».
Anche Tullio Bugari, autore del libro La Simeide, nel quale ha raccontato il glorioso passato della storica azienda jesina, dice la sua.
«Questa stupida vigliaccata dispiace ancora di più per la memoria custodita in quel luogo, e cioè l’archivio di Cesare Tittarelli, la principale fonte che ho consultato per il libro, compreso l’epilogo della lotta dei senza fabbrica, i cento operai mai riassunti, fatto che Cesare condivise e documentò fino all’ultimo giorno. Senza quella tenace raccolta di documenti, volantini, articoli, comunicati, telegrammi, denunce e avvisi di comparizione, raccolti per venti anni interi, la memoria di quella lotta si sarebbe persa. E invece è giunta fino ad oggi, a trasmettere la forza di cui i lavoratori Caterpillar hanno di nuovo bisogno».
(e.d.)
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