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Cronaca

Jesi Teamsystem, i dipendenti confermano l’agitazione

Le proposte dell’azienda ai sindacati sono ancora lontane dall’essere definite soddisfacenti e i lavoratori della sede jesina non escludono altri scioperi, il sindaco in Consiglio comunale: «Monitoriamo la situazione»

Jesi – Dopo le piccole aperture della TeamSystem ai delegati sindacali di Cgil-Fiom e Uil Metalmeccanici, si è tenuta l’assemblea con tutti i lavoratori della sede jesina ex BancaMarche di Fontedamo, che l’azienda ha annunciato di chiudere a settembre trasferendo tutti i circa 300 dipendenti alla sede centrale di Pesaro.

I delegati dei due sindacati impegnati nella trattativa con le HR (risorse umane) di TeamSystem, hanno esposto nel dettaglio le concessioni fatte dal colosso informatico nei giorni scorsi, le quali sono state giudicate assolutamente non soddisfacenti dai dipendenti.

Pertanto è stato confermato lo stato di agitazione dei lavoratori, il quale potrebbe tradursi, qualora non fossero fatte ulteriori aperture alle richieste sul tavolo, in nuove forme di protesta.

Durante la riunione l’assemblea ha dato mandato ai sindacalisti di riaprire al più presto la trattativa e rilanciare sul tavolo tre punti sostanziali. I primi due riguardano la rimodulazione totale delle soglie chilometriche per accedere ai benefici per lenire i disagi legati allo spostamento (che erano state alzate da 70 a 80 km) e un ulteriore intervento a favore di chi non è in grado di aderire al progetto interno di settimana corta denominato Light friday (a cui era stato concesso di passare dal 20% al 40% dell’orario lavorativo da poter da svolgere in smart working).

Inoltre, la terza istanza è quella di rendere finalmente concrete le proposte da parte dell’azienda per agevolare gli spostamenti dei dipendenti con mezzi pubblici e/o comuni, sui quali fino a ora ci sono state solo ipotesi e sondaggi.

Il sindaco Lorenzo Fiordelmondo durante le comunicazioni al Consiglio comunale

Intanto, giovedì scorso, anche Lorenzo Fiordelmondo è tornato sull’argomento durante l’intervento dedicato alle comunicazioni del sindaco al Consiglio comunale, anche se non si è sbottonato.

Il primo cittadino dopo lo sciopero del 19 marzo aveva contattato TeamSystem, dando la disponibilità a reperire un ufficio d’appoggio a Jesi (coworking) per i lavoratori della zona. Punto che fino a questo momento è stato escluso dalla controllata del fondo americano Hellman&Friedman.

«Ci sono interlocuzioni aperte e diverse ipotesi – ha riferito il Sindaco -, ma mi sembra di aver capito che queste non siano di pieno equilibrio tra le parti. Terrò monitorata la situazione e terrò informato il Consiglio se ci saranno sviluppi».

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