Attualità
JESI Tradizioni popolari e antichi mestieri: apre la bottega della tessitura
21 Novembre 2020
In via Mura Occidentali, Giovanna Tonelli dopo studi e ricerche ha dato vita a uno spazio unico
JESI, 21 novembre 2020 – Una passione coltivata negli anni e una ricerca storica sulla tradizione della tessitura nella nostra regione: questo è alla base dell’attività di Giovanna Tonelli che ha aperto uno spazio unico in via Mura Occidentali.
Telai artigianali vengono utilizzati per realizzare capi di abbigliamento unici, impreziositi da materiali di qualità, italiani, e dal talento di Giovanna.
«Ci sono persone che hanno la passione per le scarpe, io ho quella della lana – racconta dalla Bottega tessile -. Anche quando studiavo all’università, sferruzzare mi calmava. Qualche anno fa mi sono lanciata e ho chiesto a una signora di insegnarmi. Recandomi da lei ogni giorno ho imparato tate cose e sono riuscita a coltivare questa passione».
Originaria di Brugnetto, ha scelto Jesi e un periodo decisamente particolare per avviare l’attività.
«Jesi mi ha aperto molti orizzonti: in particolare con Pikkanapa, il festival della canapa e del peperoncino, ho conosciuto molte persone che mi hanno arricchito con racconti sulla tessitura. In questo territorio infatti la canapa e il lino erano molto utilizzati».
L’artigiana, laureata in Lettera all’Università di Roma, ha fatto una ricerca storica sulla tessitura nel territorio scomprendo che nell’Anconetano è quasi sparita, mentre è diffusa nel Pesarese, basti pensare al lavoro di Annamaria Atturo, e nell’Ascolano.
«Con il boom economico molte famiglie, soprattutto contadine, hanno lasciato il telaio per altre comodità. La mia bisnonna diceva che tessere era un secondo lavoro dopo quello nei campi e non lo amava particolarmente per questo motivo. Ad Osimo ho conosciuto Livio Bravetti, la sua casa è una sorta di museo delle antiche tradizioni: a questi personaggi lascio aperte le porte del mio laboratorio».
Non è stato semplice buttarsi in questo progetto.
«Devo ringraziare la mia famiglia che mi ha spinto a lanciarmi: la decisione definitiva c’è stata con il lockdown, mi sono sentita fragile e ho capito che quel che conta nella vita è sentirsi realizzati, non è coraggio ma consapevolezza della nostra vulnerabilità».
Oltre alla vendita, infatti, nell’attività si terranno (covid permettendo) corsi di tessitura e arazzo, di ferri e uncinetto.
«Un luogo di condivisione dei saperi, con giornate dedicate alle tradizioni antiche. Ogni due mesi questo spazio accoglie un artista, adesso sono esposti dei lavori di Veronica Romagnoli con le stoffe, poi toccherà a Federica Faggioli con i suoi acquerelli e oli».
Eleonora Dottori
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