Cronaca
JESI VANDALI AI GIARDINI: BICI MESSE SUGLI ALBERI, PICCOLI INCENDI, CABINA DEL METANO FORZATA
19 Novembre 2016
JESI, 19 novembre 2016 – Il bilancio sommario, di queste due ultime settimane di bravate diffuse ai giardini pubblici di viale Cavallotti parla chiaro: due biciclette distrutte, una innalzata, quasi come un trofeo, tra i rami di un albero – come mostra la foto – l’altra presa a sassate e abbandonata.
Due palme date alle fiamme, dieci giorni fa, con relativo intervento dei vigili del fuoco, divelte le pietre – cementate tra loro e anche molto pesanti – che contornano un gazebo naturale con le panchine e, dulcis in fundo, forzata e aperta la porta della cabina del metano che si trova a ridosso della scalinata che dà su viale Verdi.
La bici sull’albero è stata tolta l’altro ieri e ora giace nel magazzino dello stadio, insieme all’altra, rossa, che era stata danneggiata e lasciata, sempre lì, a ridosso dell’impianto sportivo, la scorsa settimana.
Atti di teppismo, a volte piccoli, altre volte un po’ più grandi, ma sempre fastidiosi e che ingenerano preoccupazione.
“Lunedì scorso – dice Marco Santarelli, che per conto della Uisp, insieme a Stefano Falcionelli, si occupa delle pulizie dell’antistadio e del “Carotti” – hanno aperto la cabina del gas metano scassinando la porta. Se ne è accorta una signora che portava a spasso il proprio cane. Ho avvertito l’Italgas che ha provveduto a ripristinare la chiusura. Ma è uno snodo delicato quello, una linea primaria che serve tutto il quartiere. Fortuna che non sono arrivati a manometterla, anche se è difficile farlo”.
Per non parlare delle “pietre che contornano i gazebo. Le sradicano benchè siano cementate tra loro, poi le gettano lungo i vialetti. Alcune sono anche pesanti, ho provato a risistemarle ma poi ci ho rinunciato…”.
L’ultima segnalazione alla Polizia Locale risale – tramite e mail – allo stesso giorno, martedì scorso, nel quale “ho visto la bici appesa all’albero. Ho fatto presente la situazione, segnalando il perpetrarsi di questi atti vandalici“.
La risposta, dopo un paio d’ore, da parte della comandante, Liliana Rovaldi, che ha specificato come “numerose attività istituzionali non ci consentono di svolgere un controllo capillare” invitando, comunque, a chiamare nel caso si notino situazioni particolari.
(p.n.)