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Jesina Amici si dimette, il presidente Chiariotti: «Vendere, ma a chi?»

Prime conseguenze dopo l’ultima débâcle con la Sangiustese, lascia il direttore generale mentre il presidente chiarisce che la Società è sana e la cederebbe solo a «gente seria che per ora in giro non c’è»

Jesi – Qualche momento di tensione, ma senza trascendere, nel post partita di domenica a Villa San Filippo (Mc), dove la Jesina ha rimediato un pesante 4-1 contro la penultima in classifica Sangiustese.

Al temine della gara, dopo le docce, il pullman della squadra era appena ripartito in direzione Jesi e stava transitando nel parcheggio dello stadio dedicato al pubblico.

Un passaggio obbligato per poi raggiungere la Provinciale che porta verso l’A14 Adriatica. Ad attendere il bus biancorosso nel piazzale erano però rimasti gli ultras leoncelli, i quali avevano seguito in trasferta, come al solito, la formazione di Strappini.

La Curva Nord del Carotti, tempio del tifo biancorosso

E’ stato chiesto un confronto con alcuni rappresentanti dei giocatori e della dirigenza al seguito, al quale i leoncelli, sentite anche le Forze dell’ordine che erano rimaste a vigilare, hanno acconsentito. Stando a quanto ci riferiscono dalla Società, è stato un confronto «tutto sommato tranquillo, durato pochissimi minuti, senza che nessuno proferisse né insulti né minacce».

Al termine del confronto squadra-tifosi, durante il quale i supporter hanno tenuto a ribadire alla squadra che deve dare sempre il massimo impegno e che partite come quella di domenica non sono accettabili per chi veste la maglia biancorossa, il pullman della Jesina è ripartito senza problemi per fare ritorno in riva all’Esino.

Intanto però, l’episodio ha comunque sortito il primo clamoroso effetto. Nella serata di ieri, infatti, sono arrivate le dimissioni del Direttore generale Gianfranco Amici, annunciate via social su Facebook.

«Mi riprendo la mia vita con la soddisfazione – ha scritto il dimissionario Dg – e l’orgoglio di aver messo al primo posto, da jesino vero, la squadra della mia città, trascurando famiglia, salute e interessi».

Gianfranco Amici

A parlare il giorno dopo la contestazione di Villa San Filippo è stato anche il presidente Giancarlo Chiariotti, che ci ha tenuto a riportare il tutto nei binari della normalità, pur prendendo atto del momento difficile.

Presidente domenica ci sono stati problemi a fine gara con i tifosi che hanno preteso spiegazioni, tutto tranquillo?

«Si è trattato di un confronto civile. Quanto accaduto è colpa nostra, c’è poco da dire. La partita è andata molto male e i tifosi non sono stati contenti, è normale».

Preoccupato della piega che sta prendendo il campionato con la Jesina in zona playout e le squadre dietro che comunque fanno punti?

«Bisogna comunque essere obiettivi – osserva il numero uno del Club jesino -, alla vigilia del campionato eravamo già retrocessi senza nemmeno scendere in campo, mentre attualmente siamo in una posizione di classifica non critica. Chiaro che il torneo è molto equilibrato, noi non vinciamo da 4 partite e stiamo attraversando una fase di difficoltà fisica e atletica, ma possiamo e vogliamo riprenderci. Però dobbiamo essere tutti uniti».

Nel mirino dei tifosi, comunque, continua a esserci soprattutto la sua Società, quanto è amareggiato?

«Certo, ho subito contestazioni – considera Gialcarlo Chiariotti – e anche insulti personali, in 21 partite su 21, e non posso dire che faccia piacere».

Il presidente Giancarlo Chiariotti invita alla calma, anche se ammette che i tifosi hanno ragione e non ci sono stati toni particolarmente accesi: "La società è sana, ma passerei la mano solo a persone serie ed affidabili"
Il presidente della Jesina, Giancarlo Chiariotti

Le chiedono insistentemente di passare la mano, ci sta pensando?

«Guardi – risponde secco il Presidente -, molto francamente le dico che la Società è sana e non ha alcun debito, quindi potrei farmi da parte e vendere anche domani, senza avere problemi di alcun genere. La domanda è: a chi?. Di persone poco affidabili ce ne sarebbero quante ne vuoi, sono gli interlocutori seri che mancano. Quindi chiedo pazienza e di stare tutti uniti per il bene della Jesina».

Tornando alle clamorose dimissioni di Gianfranco Amici, l’ex mister leoncello, nella sua nota via social ha voluto a titolo personale replicare alle contestazioni subite dalla tifoseria organizzata.

«Di sicuro – ha scritto Amici – alcuni tifosi della curva (con il loro atteggiamento) non stanno dando una mano, convinti che tutto è loro dovuto per la storia e il blasone, ma non tengono in considerazione a quale costo e a quante persone cadute nell’ingranaggio sono stati tolti serenità e beni».

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