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Jesina Anche il Gruppo Blando diserterà la curva del “Carotti”

Gli storici ultras, come altri del tifo organizzato leoncello, decidono di non partecipare alle gare interne della squadra in aperta contestazione verso la Società

Jesi – Non basta una campagna acquisti all’apparenza scintillante a rasserenare gli animi nell’orbita Jesina Calcio.

La ferita aperta dalla retrocessione in Promozione, con l’aggiunta di silenzi e incomprensioni, è tutt’altro che sanata. La frattura tra la compagine societaria e il tifo organizzato leoncello con lo scorrere dei giorni appare sempre più insanabile.

Dopo le dichiarazioni ufficiali di Eppure il vento soffia ancora, Vecchia Macchia e Vecchi Lions, anche il Gruppo Blando, in modo civile e allo stesso tempo perentorio, ha annunciato la decisione di disertare la Curva Nord dello stadio Carotti.

Attenzione: non stiamo enunciando semplici sigle, vuote di significato. Parliamo di storie di tifo, di passione, di amicizia. Di ragazzi diventati uomini, con il denominatore comune dell’amore incondizionato per la squadra di calcio della propria città, divenuto vanto anche e soprattutto nei tanti, troppi momenti di cattiva sorte.

Proprio come quella dei Blandi, ultras atipici e passionali, nati ufficialmente nell’anno 2000: amici di curva, certo, ma ancor di più fratelli nella vita, cresciuti fin da adolescenti con il cuore che pulsava forte per la Jesina nello stradone di via Virgilio Contadini.

Entrare in quest’ottica, significa in principio comprendere il dolore con cui i gruppi organizzati sono arrivati ad assumere una decisione così drastica. Un supplemento di riflessione da parte della Società apparrebbe molto più utile rispetto a una chiusura a riccio.

«Dopo quest’ultimo anno denso di vergogne continue partite da molto lontano, il Gruppo Blando sposa la linea della quasi totalità della Curva e, accogliendo il pensiero comune, decide di non partecipare più in nessun modo alle partite casalinghe della nostra amata Jesina. Non vogliamo essere più complici di una dirigenza arrogante, responsabile di due retrocessioni colpevolizzando tutti, con una gestione societaria da brividi, che non ha nulla a che vedere con la quasi centenaria storia di quello che per noi rappresenta un orgoglio e che voi invece, avete ripetutamente disonorato, toccando il punto più basso mai visto».

«È giunto purtroppo il momento di prendere decisioni chiare e soprattutto distanti dalla schifezza attuale in cui avete portato il nostro giocattolo preferito, che non sarà mai vostro, come invece credete di pensare. Ognuno faccia la sua parte, noi abbiamo deciso di rimanere fuori con questa Società».

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