Jesi
LETTERE&OPINIONI RIFONDAZIONE COMUNISTA: FLOP QUADRILATERO
10 Agosto 2017
JESI, 10 agosto 2017 – Torna di nuovo al centro dell’ attenzione la Quadrilatero.
La denuncia di Legambiente Marche, la richiesta di sospendere l’intervento della “bretella” di collegamento tra Fabriano e la statale 77, riapre la riflessione, temiamo purtroppo tardiva, su un’ opera di grande impatto ambientale, di enorme impegno finanziario, di scarsa , anzi scarsissima utilità, prova ne sia il fallimento totale delle cosiddette, “aree leaders”, cioè quei terreni che le nuove arterie avrebbero dovuto valorizzare e che si sarebbero dovute riempire di fabbriche e di attività economiche, così appetibili da finanziare per intero l’opera.
È evidente così non è stato, tanto che il costo ha pesato tutto sull’ erario pubblico e i danni ambientali e anche economici, vista che la nuova arteria ha tagliato fuori decine di località e il piccolo commercio che vi insisteva , resteranno irreversibili. Senza dire di quanto e come quelle risorse sprecate nella “Quadrilatero” avrebbero potuto essere volano per opere, pensiamo al mai finito raddoppio della linea ferroviaria Orte Falconara, alla riapertura della Fano Urbino, alla risistemazione ed ammodernamento delle strade Provinciali, oggi per altro in gravissimo dissesto, che meglio avrebbero corrisposto e che, purtuttavia restano indispensabili, ad una logistica utile per l’economia regionale fatta di distretti, e con grandi potenzialità nell’ artigianato, nell’ agricoltura di qualità , nel turismo, come, paradossalmente, la grande sventura del terremoto ha dimostrato quando azioni intelligenti come “risorgimarche” hanno saputo coniugare cultura, voglia di riscatto dal basso, economie del territorio.
Fin dall’ inizio abbiamo denunciato, spesso soli, la sciocchezza , l’inutilità e le caratteristiche speculative della Quadrilatero, fu una battaglia generosa ma furono troppi i distratti, i titubanti, i miopi, oggi forse, è possibile fermare l’ultimo scempio e indicare una nuova destinazione per quelle, comunque, ingenti risorse.
Le emergenze e i ritardi della ricostruzione post terremoto ce li indicano, inidispensabile però sarà una mobilitazione diffusa e convinta e la determinazione a far si che siano le comunità e le istituzioni locali a gestire e controllarne il percorso.
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA